1899, tutti gli Errori e le Incongruenze della Serie Netflix

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Da pochi giorni è disponibile su Netflix 1899, la nuova serie realizzata dagli stessi creatori della tanto amata quanto discussa Dark. I fan più affezionati di quest’ultima, speranzosi di ritrovare le medesime atmosfere, si sono immersi fin da subito nella visione portandola in poche ore 1899 ai primi posti delle serie più viste del momento.

Senza dubbio, molte delle atmosfere presenti in Dark si possono percepire e ha sicuramente i suoi pregi ma purtroppo, come spesso accade in prodotti di questo tipo, la trama appare inutilmente complicata e soprattutto esageratamente condensata nei suoi momenti finali.

Un dettaglio che non sfugge all’occhio degli osservatori più attenti è quello relativo al comportamento dei protagonisti, spesso immotivatamente irrazionale, quasi volto appunto a rendere ancor più complicata una situazione già difficile di per sé.

Quello che faremo adesso sarà quindi individuare le incongruenze logiche più evidenti e difficilmente accettabili, anche con una buona dose di sospensione dell’incredulità, presenti in 1899.

Se tutto è già accaduto perché anche chi dovrebbe saperlo non sa cosa fare in 1899?

Ci teniamo a partire da un punto chiave che, necessariamente, sarà conseguenza di altre incongruenze connesse. Al termine della serie lo spettatore capisce che tutto ruota intorno al concetto di loop.

L’esperienza che i passeggeri della nave stanno vivendo è solo una di tante che sono già accadute, quasi sempre con i medesimi presupposti. Ci viene inoltre detto che la protagonista, Maura, ogni volta subisce una sorta di cancellazione parziale della memoria e quindi, di conseguenza, per lei ogni ciclo è come se fosse il primo.

Questo dettaglio fondamentale non vale però per suo marito Daniel, che non solo ricorda tutto fin da subito, ma si impegna strenuamente per liberarla dal loop, sottolineando più volte che quello che ci viene mostrato è solo l’ultimo dei suoi molti tentativi.

A tutta questa premessa consegue un quesito: se Daniel ha già vissuto più e più volte queste dinamiche, com’è possibile che ancora fatichi a compiere delle scelte e dei comportamenti di base? Dovrebbe aver già sperimentato decine di strategie, conoscendone i problemi e le eventuali soluzioni.

Al contrario, ci viene mostrato un Daniel sempre in balìa degli eventi, come se anche per lui
fosse la prima volta, pur ribadendo più volte il contrario.

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Il comportamento di Sebastian in 1899

Poste queste basi, il focus si sposta necessariamente su un altro personaggio di 1899 il cui comportamento, in tutta la prima metà della serie, non ha molto senso tenendo conto di quanto accade negli episodi finali.

Ci stiamo riferendo a Sebastian, il membro dell’equipaggio con il grado più alto dopo il capitano e, soprattutto, complice fin dall’inizio del padre di Maura.

Il finale di 1899 è ancora piuttosto enigmatico: non ci viene spiegato nel dettaglio che colpe abbia il padre rispetto al fratello o rispetto a Maura stessa. Quello che è certo è che Sebastian, sotto ordine del padre, vuole recuperare la chiave necessaria a concludere la simulazione.

Il problema logico sta nel fatto che Sebastian comincia ad agire in questo senso solo nei momenti finali della serie, quando già tutti, soprattutto Maura, hanno scoperto cosa sta succedendo e sono così maggiormente in grado di difendersi.

Se Sebastian, fin dall’inizio, fosse andato da Maura cercando di ottenere, con le buone o con le cattive, quanto cercato, il tutto avrebbe potuto essere risolto in anticipo e senza troppi problemi. Tutto questo considerando anche che il loop è stato già vissuto molte altre volte.

L’importanza della chiave in 1899

E qui si collega un’altra incongruenza di 1899: se ci sono state decine di situazioni già vissute, come può il padre essere arrivato a scoprire dove e come Maura nasconde la chiave solo in
quest’ultima?

Con tutte le situazioni che si sono ripetute avrebbe dovuto necessariamente scoprirlo prima o avvicinarsi maggiormente ad una risposta. Questo è un po’ un problema generale.

L’espediente del loop infinito è estremamente interessante ma dal momento in cui viene specificato il fatto che prima della vicenda che ci viene mostrata ce ne sono state già a decine, si fissano dei paletti che per risultare verosimili non possono essere aggirati. Se ci avessero detto che quello mostrato era solo il terzo o quarto loop, tutto sarebbe stato più logico.

Se siete appassionati del tema dei loop temporali, trovate qui un bel po’ di film da non perdere!

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Piccole incongruenze di forma

Concludiamo il discorso con altre due ultime incongruenze di 1899, più formali che contenutistiche ma sempre fondamentali per far quadrare la logica della trama.

La prima è relativa ad una rivelazione che avviene nel finale. A rimarcare il fatto che il tutto è solo una simulazione ci vengono mostrati i libri presenti sulla nave e soprattutto il loro contenuto: un’unica frase che si ripete per tutte le pagine di ogni singolo testo.

Senza dubbio si tratta di un espediente interessante volto a suscitare lo stupore dello spettatore ma, se lo consideriamo all’interno della trama, questo mina decisamente la logica del tutto.

Tralasciando il fatto che è difficile da credere che il creatore del loop abbia pensato ad ogni singolo dettaglio della nave ma abbia dedicato così poca cura ai testi presenti nella sala di comando, come già detto, l’unico membro dell’equipaggio che è a conoscenza della situazione è Sebastian mentre tutti gli altri, compresi coloro che si occupano della navigazione al fianco del capitano, ne sono all’oscuro.

Dato che questi personaggi stanno tutto il giorno a preoccuparsi dell’andamento della nave e necessariamente devono tenere a portata di mano questi testi per ogni evenienza, è impossibile che nessuno si accorga di questo problema.

Concludiamo con un’ultima incongruenza logica che però la è solo apparentemente e può essere individuata esclusivamente da chi ha visto la serie doppiata in italiano.

Da una prima visione non in lingua, infatti, avevamo notato come molto spesso i personaggi tendessero, nel parlare tra di loro, a fare lunghe pause, a ripetere quanto detto e a lanciarsi sguardi interrogativi.

Questo accadeva soprattutto tra i personaggi che non si conoscevano e quindi in un primo momento abbiamo pensato che fosse perché semplicemente non c’era fiducia reciproca e tutti erano sulla difensiva anche se questa possibilità stonava un po’.

La soluzione a questo apparente errore la si trova guardando 1899 in lingua originale. I personaggi, infatti, parlano quasi tutti una lingua differente e quindi tutte le particolarità comportamentali che ho elencato poco fa sono dovute a delle incomprensioni linguistiche tra i personaggi.

Con questa chiave di lettura tutte quelle fasi di dialogo, così realizzate, acquisiscono perfettamente senso.

Articolo a cura di Nicolò Mazzoni