Forever Young: Recensione del film di Valeria Bruni Tedeschi

Dal 1 Dicembre al cinema il nuovo film di Valeria Bruni Tedeschi: Forever Young, titolo originale Les Amandiers. La nostra recensione.

Forever Young
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Dopo l’anteprima mondiale del Festival de Cannes e gli applausi della Festa del Cinema di Roma arriva al cinema questo 1 Dicembre Forever Young, titolo originale Les amandiers: quinto lungometraggio di Valeria Bruni Tedeschi, con Nadia Tereszkiewicz, Sofiance Bennacer e Louis Garrel nella parte del regista Patrice Chéreau.

Ancora una volta il cinema di Valeria Bruni Tedeschi si conferma così profondamente auto-biografico, mentre la regista torna alla radice stessa del proprio percorso artistico, ovvero gli anni della sua formazione al Théâtre des Amandiers di Nanterre, nella scuola di recitazione fondata da Patrice Chéreau e Pierre Romans.

Tristemente, la presentazione del film a Roma è stata offuscata dalle pesanti accuse mosse dei confronti del co-protagonista Sofiance Bennancer e attuale compagno di Valeria Bruni Tedeschi, accusato di stupro da due ex fidanzate e oggetto di continue illazioni da parte della stampa francese.

E mentre la regista ci ricorda cosa siano la “presunzione d’innocenza” e il diritto di difendersi in sede legale prima di essere oggetto di un vero e proprio linciaggio mediatico, noi non possiamo che riportare doverosamente il discorso dal gossip al film. O meglio, il film più centrato, intenso e maturo di tutta la filmografia di Valeria Bruni Tedeschi.

Forever Young: La trama

1986. Stella (Nadia Tereszkiewicz) ha superato il provino e conquistato il suo posto in una delle scuole di recitazione più quotate del paese, quella di Pierre Romans (Micha Lescot) e Patrice Céreau (Louis Garrel) presso il Théâtre des Amandiers.

Per lei e i suoi dodici compagni di corso inizia così un periodo indimenticabile, dallo stage presso il leggendario Actor’s Studio di New York alle prove del loro primo spettacolo da professionisti, Platonov di Anton Čechov. Nel frattempo, nel gruppo esplodono grandi passioni, profonde amicizie e intense gelosie.

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Stella si innamora perdutamente di Étienne (Sofiance Bennacer), un ragazzo tormentato, dipendente dall’eroina e forse incapace di salvare il loro amore e la sua stessa vita da questa terrificante parabola discendente.

Forever Young: Recensione del film di Valeria Bruni Tedeschi

Forever Young
Forever Young di Valeria Bruni Tedeschi è al cinema da questo 1 Dicembre

Se tutto il cinema di Valeria Bruni Tedeschi è un percorso in bilico tra storia personale e astrazione, con Forever Young la regista firma un’opera che la verità e l’intensità della vita vissuta, una fotografia struggente e cruda della giovinezza, dall’ingenuità dei sogni e le ambizioni alla scoperta di una passione bruciante, fino alla definitiva perdita dell’innocenza.

La fotografia, le luci e la stessa grana della pellicola ci proiettano direttamente negli anni ’80, così come le scene e i costumi, curati nei minimi dettagli, a partire dagli abiti della protagonista, la splendida Nadia Tereszkiewicz, che la regista ha vestito con i suoi stessi costumi di ragazza.

Degli anni ’80 il film fotografa anche il lato oscuro: l’AIDS, l’eroina, l’illusione di quelle meravigliose sorti e progressive destinate a infrangersi contro la realtà della Storia. E in questo scenario i dodici ragazzi della compagnia Les Amandiers si muovono con assoluta incoscienza, come belve affamate di sogni, di amore e di vita.

La macchina da presa ingaggia con loro un vero corpo a corpo, che ricorda naturalmente l’approccio della Nouvelle Vague e dell’avanguardia Dogme 95 di Lars Von Trier e Thomas Vinterberg. Eppure, Valeria Bruni Tedeschi trova una chiave assolutamente personale per rileggere la poetica della camera a spalla, del piano sequenza e del primissimo piano.

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Insieme ai corpi cerca l’anima dei suoi protagonisti, restituita integralmente sul grande schermo, dalla pazza gioia dei ragazzi che realizzano un sogno, entrano nella scuola di recitazione di Patrice Chéreau, corrono per le strade di Manhattan come fossero letteralmente sulla vetta del mondo, fino alla disperazione e il degrado rappresentato dal tunnel dell’eroina.

Il romanticismo decadente di Forever Young trova così anche quell’ironia tagliente, sottile ma feroce che è sempre tipica del cinema di Valeria Bruni Tedeschi. E così Louis Garrel regala un ritratto abbastanza impietoso di Chéreau, che noi conoscevamo solo come il geniale autore di capolavori come La regina Margot (1994) e Intimacy – Nell’intimità (2001).

Il suo Chéreau è piuttosto una figura fuori dal tempo, un intellettuale abituato a essere circondato dal più assoluto timore reverenziale, un despota sempre pronto ad abusare del suo potere sui ragazzi, che dietro le quinte non si rivela piuttosto un cocainomane vagamente isterico, profondamente infelice e frustrato.

Il risultato è un film praticamente impeccabile, magnificamente scritto, girato e interpretato da un cast composto soprattutto da giovani esordienti, tutti assolutamente nella parte. Forever Young vi aspetta al cinema da questo 1 Dicembre. E noi non possiamo che sperare che la coltre del gossip non privi Valeria Bruni Tedeschi del successo che merita.

Forever Young: Il cast

  • Nadia Tereszkiewicz: Stella
  • Sofiane Bennacer: Étienne
  • Louis Garrel: Patrice Chéreau
  • Micha Lescot: Pierre Romans
  • Clara Bretheau: Adèle
  • Oscar Lesage: Stéphane
  • Alexia Chardard: Camille
  • Sarah Henochsberg: Laurence
  • Noham Edje: Franck
  • Liv Henneguier: Juliette

Forever Young: Trailer ufficiale