Noel Gallagher e Thom Yorke: storia di una antipatia (reciproca) leggendaria

Noel
Condividi l'articolo

Siete team Noel o team Thom in questa diatriba?

Diciamolo chiaro e tondo: Noel Gallagher e Thom Yorke non si sono mai potuti vedere. Né, se è per questo, “sentire”. Oasis e Radiohead rappresentano in effetti un po’ i due estremi opposti della musica rock alternativa inglese anni ’90. I primi, auto-designati eredi dei Beatles e alla conquista del mondo con canzoni melodiche, radio-friendly e appaganti.

I secondi, gruppo rivoluzionario che ha re-inventato le basi del rock tra i due millenni ma che, anche per questo, viene spesso sbeffeggiato come pretenzioso e vanesio. E i due leader delle due band si sono scontrati a distanza in vari modi, Noel con i suoi soliti modi sgarbati e Thom, come vedremo, in maniera ben più “raffinata”.

I due gruppi sono arrivati al successo quasi contemporaneamente. Gli Oasis hanno esordito nel 1994 con enorme e immediato successo. I Radiohead hanno conquistato le classifiche nel 1993 con la famosa Creep, per poi virare subito verso suoni più impegnati e ricercati nel 1995. I due cantanti si sono quindi trovati, per forza di cose, uno di fronte all’altro al centro della scena (per così dire).

Del resto il signor Big Mouth (Noel) non si è mai risparmiato, come anche il fratello minore, ad accendere polemiche nei confronti di molti differenti artisti oltre ai Radiohead. Caso eclatante e ben noto: i Blur. Ma in questa circostanza il “dissing” sembra sia partito dagli stessi Radiohead per primi, e nel lontano 1996.

Quella l’era, infatti, in cui Thom Yorke decideva di improvvisare una sua versione del mega successo degli Oasis, Wonderwall, in una versione acustica. Lo faceva durante una sessione radiofonica in Canada e con il gruppo locale The Posies. Come sentiamo la canzone viene ripresa in una cover volutamente scordata e mal interpretata, per prendere in giro gli Oasis.

LEGGI ANCHE:  Gli Oasis e la gigante offerta per la loro reunion in Irlanda

La provocazione c’è anche in un cambio di liriche. Yorke infatti canta: “There are many ways that I would like to sing to you / but I don’t know how“. Cioè: “Ci sono molti modi in cui vorrei cantare per te / Ma non so come“. Un riferimento alle (dal suo punto di vista, evidentemente) scarse capacità vocali degli Oasis.

“Alla fine la gente vorrà sempre sentirti cantare Creep”

Verso la fine della registrazione sentiamo anche uno dei membri dei Posies che domanda: “Questa cosa è ignorante, o no?”. E Yorke risponde: “Sì, ma è sempre divertente prendere in giro gli Oasis. A loro non importa”. Sarà, ma nel corso degli anni Noel non si è comunque risparmiato, e forse di rimando per questa piccola frecciata, nelle sue critiche a Thom e compagni.

Nel 2015 infatti ha detto: “Lo so che i Radiohead non hanno mai avuto una cazzo di recensione negativa [e invece]. Penso che se Thom Yorke cagasse in una lampadina vuota e iniziasse a soffiarci come in una bottiglia di birra vuota probabilmente il cazzo di Mojo [pubblicazione musicale] gli darebbe 9 su 10. Me ne rendo conto”.

In seguito Noel ha anche rincarato la dose, così: “Tecnicamente ci sono autori migliori di me. Ma le canzoni degli altri hanno davvero toccato una generazione? I Radiohead? Quand’è che la gente li ascolta? Lo fanno quando escono o quando rientrano? Perché faccio fatica a pensarci”.

LEGGI ANCHE:  Noel Gallagher parla della sua faida con Adele

“Sentite, appena Thom Yorke scrive una canzone bella come la cazzo di Mony Mony [1968], dateci un cazzo di grido. Io e la mia compagna eravamo al Coachella un paio di anni fa e i Radiohead erano gli headliner. Noi eravamo tipo: ‘Ok, diamogli ancora una chance. Andiamo a vederli'”.

“Bellissima, soleggiata notte. Abbiamo camminato tra la gente quando loro sono arrivati e hanno iniziato a suonare questa post-techno: ‘de-de-de-de’ [probabilmente Everything in Its Right Place]. Noi eravamo un po’ incazzati. Grandioso cazzo. E poi lui [Yorke] ha iniziato a cantare. No. Non per noi. Noi siamo gente da party”.

E c’è poi uno scambio di battute finale, con risposta elegante di Thom Yorke, risalente a qualche anno fa soltanto. “Thom Yorke siede al piano e canta ‘Qui è tutto un casino’ per mezz’ora. Lo sappiamo tutti, Mr. Yorke. Chi vuole cantare le news? Non importa quanto li fai innervosire, cantando: ‘Siamo tutti condannati’. Alla fine la gente vorrà sempre sentirti cantare Creep. Rassegnati”.

“Io non sono mai andato alla cazzo di università. Non so che cos’è un pennello. Non sono mai andato alla scuola d’arte” rimarca Noel per ricordare le sue origini proletarie. La replica di Yorke: “Io sì [che sono andato all’università]. Mi ha insegnato a rispettare gli altri artisti“. Bella risposta, anche se dalla cover di Wonderwall di qui sopra si direbbe poco. Che ne pensate?

Fonte: Far Out Magazine

Continuate a seguirci su LaScimmiaSente