Spotify chiude gli uffici a Mosca e rimuove contenuti legati alla Russia

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Spotify Logo. Credits: MIH83 (pixabay.com)
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Anche Spotify si muove contro la Russia

Era solo questione di tempo: dopo altri giganti multimediali come Meta, YouTube, Netflix ed Apple, anche Spotify sta agendo per boicottare la Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina. Come misura, per prima cosa il famoso servizio di streaming musicale ha chiuso i propri uffici a Mosca.

Come seconda mossa, la piattaforma sta rimuovendo ogni contenuto che si possa ricondurre ai media russi come RT e Sputnik, i quali, si ritiene, sono completamente allineati con la posizione di Putin e agiscono a sostegno propagandistico del conflitto da lui intrapreso. Spotify ha scelto però di non andare “fino in fondo”.

Infatti il servizio dovrebbe essere ancora accessibile per gli utenti in Russia, che saranno quindi in grado di ascoltare musica e podcast normalmente, almeno per il momento. “Di importanza critica tenere operativi i nostri servizi in Russia per permettere una corrente globale di informazioni”, ci viene detto.

Spotify aggiunge che: “Stiamo esplorando ulteriori passi che possiamo compiere e continueremo a fare ciò che è nel miglior interesse dei nostri dipendenti ed ascoltatori”. Nel compiere questi passi, Spotify afferma comunque: “Siamo profondamente scioccati e rattristati dall’attacco all’Ucraina non provocato”.

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Fonte: NME

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