Maschile Singolare, Recensione del film su Amazon Prime Video

Su Amazon Prime Video arriva Maschile Singolare, pellicola che racconta la presa di consapevolezza di un ragazzo che reinventa se stesso e la propria vita

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Nel mese del pride arriva su Amazon Prime Video Maschile Singolare, pellicola firmata da Alessandro Guida e Matteo Pilati.

La storia – che si basa sulla sceneggiatura di Alessandro Guida, Matteo Pilati e Giuseppe Paternò Raddusa – è incentrata su un ragazzo che è, prima di tutto, alla ricerca di se stesso e del proprio posto nel mondo.

Maschile singolare, la trama

Antonio (Giancarlo Commare) deve ricostruire tutta la sua vita quando la sua relazione pluridecennale crolla e si spezza a seguito di un inaspettato tradimento. Il ragazzo, sulla carta architetto ma appassionato di dolci, finisce così con il condividere la casa con l’eccentrico Denis (Eduardo Valdarnini) che lo aiuta anche a trovare lavoro come assistente al forno di Luca (Gianmarco Saurino).

Quest’ultimo prende sotto la sua ala Antonio e lo inizia al mondo delle app per incontri. Antonio, prima timido e impacciato, con il suo cuore spezzato sempre tra i piedi, finirà con il collezionare avventure di una notte, una dietro l’altra. Ma ben presto capirà che forse il problema non sono le persone che ha intorno, che conquista e con il quale va a letto. Forse la vera ricetta della felicità è, prima di tutto, amare se stessi.

Il Trailer del film

Maschile Singolare, il cast

Giancarlo Commare: Antonio
Eduardo Valdarnini: Denis
Michela Giraud: Cristina
Gianmarco Saurino: Luca
Carlo Calderone: Lorenzo
Barbara Chichiarelli: Orsola
Lorenzo Adorni: Thomas
Alberto Paradossi: Paolo
Manuela Spartà: Maria Vittoria
Elisabetta De Vito: Irma
Samuele Picchi: Virginio

Machile Singolare: La Recensione

“Se non potete amare voi stessi…”

Uno dei rischi maggiori che corrono film come Maschile Singolare è quello di cadere nella trappola degli stereotipi e portare dunque sullo schermo un mondo narrativo falsato da un tipo di racconto che non solo sa di già visto, ma che finisce spesso con lo sminuire il racconto.

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Maschile Singolare, invece, si dimostra subito abile nel trovare una forma di equilibrio nella ricerca della naturalezza della storia e un certo modo di raccontare il mondo omosessuale.

Perciò se da una parte lo spettatore si trova davanti un personaggio come Denis, che gira in kimono mentre ascolta brani come il Nessun Dorma della Turandot dall’altra c’è la costruzione della consapevolezza di un ragazzo che da un giorno all’altro si trova senza certezze e perciò costretto a fare quel salto nel buio che spaventa chiunque.

La vera forza del film di Alessandro Guida e Matteo Pilati sta proprio in questa scelta narrativa: non raccontare una storia d’amore, ma il percorso che un ragazzo dal cuore spezzato deve fare per comprendere che la battaglia più grande di tutti è quella di imparare a stare con se stessi.

In questo senso Maschile Singolare si presenta come un film decisamente attuale, incapace di mettere in mostra l’incapacità della generazione del nuovo millennio di affrontare la noia e la solitudine.

In un mondo fatto di iper-connessione, di stimoli, di app per qualsiasi tipo di incontro sembra essere venuta meno quella serenità che deriva dal stare bene con se stessi, dal non aver bisogno di essere la “stampella” di qualcun altro per sentire di avere un senso o, meglio, una giustificazione a esistere. Come se ci fosse il bisogno dello sguardo di qualcun altro per dare concretezza e senso a un’esistenza.

Maschile Singolare

Antonio è un protagonista a cui non si può fare a meno di volere bene: sostenuto dalla migliore amica (la Michela Giraud vista recentemente nel programma LOL – Chi ride è fuori) e dai guru che lo indirizzano verso una maggior libertà in ambito sessuale, il ragazzo subisce una sorta di racconto di formazione che lo porta all’unico vero lieto fine possibile: l’accettazione.

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Un tipo di narrazione che non deve essere dato per scontato e che rappresenta appunto l’aspetto più interessante di un film che, nonostante questo, mostra qualche difetto di ingenuità e qualche cliché che avrebbe potuto essere limato: in alcune scene – soprattutto quelle tra i protagonisti – ci sono dei momenti un po’ banali e altri che sembrano strizzare l’occhio a Le fate ignoranti, il film di Ozpetek.

Musica e dolci

Altra protagonista aggiunta di Maschile Singolare è senza dubbio la colonna sonora che, pur non entrando mai di prepotenza nel racconto portato sullo schermo, lo accompagna in maniera non solo elegante, ma anche variegata.

Dalla musica classica a grandi classici, passando pure per una frecciatina sulla musica di Levante, Maschile Singolare presenta una colonna sonora che utilizza perfettamente le proprie note per aiutare a dipingere il mondo diegetico nel quale lo spettatore sente di potersi immergere.

Proprio perché offre diverse sfumature, la colonna sonora è in grado di andare incontro ai gusti di molti, dando ulteriori chiavi di lettura all’esperienza spettatoriale.

Molto interessante anche la scelta di fare di Antonio un architetto che, in realtà, sogna di diventare pasticciere. Interessante perché nella metafora del tiramisù, del mascarpone e della pazienza che serve per maneggiare i lieviti, si può intravedere anche la figura dello stesso protagonista.