Kill Bill, Lucy Liu: “No, il mio personaggio non è stereotipato”

Attraverso un editoriale scritto sul Washington Post, Lucy Liu ha risposto a chi accusa il suo personaggio in Kill Bill di essere stereotipato

kill bill, lucy liu
Condividi l'articolo

In un recente articolo titolato Hollywood Played a Role in Hypersexualizing Asian Women e pubblicato su Teen Vogue la giornalista India Roby ha definito il leader della Yakuza O-Ren Ishii, personaggio interpretato da Lucy Liu in Kill Bill di Quentin Tarantino come una Dragon Lady che usa la sua sessualità come un potente strumento di manipolazione, ma spesso è emotivamente e sessualmente fredda. e minaccia la mascolinità.

L’attrice di origine taiwanese ha utilizzato il suo editoriale scritto sul Washington Post per rispondere a queste critiche.

Kill Bill presenta altre tre donne assassine professioniste oltre a Ishii – spiega la Liu. Perché non chiamare Uma Thurman, Vivica A. Fox o Daryl Hannah una Dragon Lady? Posso solo concludere che è perché non sono asiatici. Avrei potuto indossare uno smoking e una parrucca bionda, ma sarei stata comunque etichettata come una Dragon Lady a causa della mia etnia. Se non posso interpretare determinati ruoli perché gli americani tradizionali mi vedono ancora come Altro, e non voglio essere scelto solo in ruoli “ tipicamente asiatici ” perché rafforzano gli stereotipi, credo di iniziare a capire cosa si prova ad essere confinati all’interno di una sorta di scatola.

Mi sento fortunata ad aver spostato l’ago per le attrici asiatiche e asiatico-americane a Hollywood. Hollywood immagina spesso un mondo più progressista della nostra realtà. É uno dei motivi per cui Charlie’s Angels è stato così importante per me. Come parte di qualcosa di così iconico, il mio personaggio Alex Munday ha normalizzato l’identità asiatica per un pubblico mainstream e ha reso un pezzo di Americana un po’ più inclusivo.

C’è ancora molto da fare – ha concluso Lucy Liu. I progressi nel far progredire le percezioni sulla razza in questo paese non sono lineari; non è facile scrollarsi di dosso quasi 200 anni di immagini riduttive e condiscendenza.

Che ne pensate?

LEGGI ANCHE:  È morto Michael Parks, attore faro per i film di Tarantino