Max Gazzè e Silvestri contro Franceschini: “Comincia a diventare ridicolo”

La situazione, come tutti sanno, è sempre più insostenibile

Max Gazzè
Credits: Rai
Condividi l'articolo

Max Gazzè e Daniele Silvestri protestano sul ritardo nella ripresa delle attività musicali dal vivo

Lo sappiamo: da mesi e mesi ormai la situazione per i lavoratori dello spettacolo è insostenibile. Lo dicono sia Max Gazzè che Daniele Silvestri, due dei più importanti cantautori italiani degli ultimi trent’anni. I due si sono ritrovati recentemente insieme sul palco di Sanremo 2021 per una bella cover del Consorzio Suonatori Indipendenti di Giovanni Lindo Ferretti.

“Sono certo che Franceschini voglia fare e voglia dire un sacco di cose ma il fatto che non sappia come comincia a diventare ridicolo. Deve ascoltare meglio il settore per capire cosa non deve morire e non deve fermarsi” dice Daniele Silvestri, in occasione della presentazione del nuovo album di Gazzé, al quale ha partecipato.

“L’estate scorsa, grazie all’iniziativa di Francesco Barbaro, una quindicina di famiglie per ognuno di noi due hanno tirato un sospiro di sollievo. Quest’anno a maggior ragione c’è bisogno. La scorsa estate gli spettacoli dal vivo, non solo concerti, hanno coinvolto 200.000 persone e c’è stato un solo caso di positività“, prosegue Silvestri.

LEGGI ANCHE:  Il mio nemico invisibile: il remake perfetto di Daniele Silvestri e Rancore

“E questo forse poteva farci organizzare qualcosa anche al chiuso quest’inverno. Ma non voglio fare polemica. Però mi aspetto che come minimo si riparta da quanto fatto l’estate scorsa” conclude il cantante di Salirò. Il collega Gazzè, dal canto suo, aggiunge: “Sono stufo di questa situazione”.

“Io personalmente riprenderò questa estate con tutto lo staff di tecnici e maestranze al completo e invito tutti quelli che ancora non hanno ancora organizzato i concerti di pianificare per tempo. Dobbiamo lasciarci indietro l’anno del COVID e pure l’anno delle varianti del COVID. C’è bisogno di ripartire per evitare la pandemia economica“.

Fonte: Il Fatto Quotidiano