Alan Moore contro i film di supereroi: “Hanno rovinato cinema e cultura”

In un'intervista con Deadline, Alan Moore è tornato ad attaccare violentemente i film di supereroi, che secondo hanno rovinato il cinema

V per Vendetta
Hugo Weaving con la maschera di Guy Fawkes nel film V per Vendetta
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Alan Moore, uno dei più geniali scrittori di fumetti della storia, è da sempre un feroce detrattore dei film tratti dalle sue opere. Da V per Vendetta (qui la vera storia che ha ispirato Moore) a Watchmen, raramente una trasposizione filmica dei suoi fumetti lo ha soddisfatto.

In una recente intervista rilasciata a Deadline, fatta per sponsorizzare The Show, il prossimo film del quale ha scritto la sceneggiatura, Moore è tornato alla carica, attaccando pesantemente i film di supereroi, rei secondo lui di rovinato il cinema e di averlo portato a smettere di lavorare sulle sue graphic novel.

Ho smesso di scrivere fumetti perché la maggior parte delle persone ora li identifica con i film di supereroi – ha detto Moore. Non vedo un film di supereroi dai tempi del Batman di Tim Burton. Hanno rovinato il cinema e anche la cultura in una certa misura.

Diversi anni fa ho detto che pensavo fosse un segno davvero preoccupante, che centinaia di migliaia di adulti facessero la fila per vedere personaggi che erano stati creati 50 anni prima per intrattenere i ragazzi di 12 anni. 

Sembrava di assistere a una sorta di desiderio di sfuggire alle complessità del mondo moderno e di tornare a un’infanzia nostalgica e ricordata. Sembrava pericoloso, stava infantilizzando la popolazione .

Proseguendo il suo flusso di coscienza sull’argomento, Alan Moore ha anche trovato un parallelismo tra il boom dei film di supereroi e la situazione politica mondiale.

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Potrebbe essere una coincidenza ma nel 2016, ma quando il popolo americano ha eletto Trump e il Regno Unito ha votato per lasciare l’Unione Europea, sei dei I 12 film con i maggiori incassi sono stati film di supereroi. Non per dire che l’uno sia causa dell’altra, ma penso che siano entrambi sintomi della stessa cosa: una negazione della realtà e un bisogno di soluzioni semplicistiche e sensazionali

Cosa ne pensate di queste parole al vetriolo di Alan Moore?

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