Alan Moore rinnega i supereroi: “Stasi culturale imbarazzante”

Alan Moore
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Un Alan Moore a dir poco a ruota libera. In occasione del suo sessantaseiesimo compleanno, il famoso creatore di veri e proprio capolavori del fumetto come Watchmen, V Per Vendetta e Batman: The Killing Joke, ha sparato a zero sulla cultura di oggi, soggiogata dalla stasi imposta dai cinecomics e dai supereroi. In una lunga intervista risalente al 2016, ma pubblicata solamente ieri, Moore si scaglia contro ogni forma di industria legata all’intrattenimento, lanciando varie accuse.

“L’impatto che i supereroi hanno avuto sulla nostra cultura è preoccupante e imbarazzante. All’inizio questi personaggi erano perfetti per stimolare l’immaginazione degli adolescenti di dodici o tredici anni. Adesso invece hanno altri scopi, meno nobili. Servono a favorire un mercato di massa per un pubbliche vuole vedere solo cose rassicuranti, cose per cui tutto va bene e andrà sempre bene. Un arresto emotivo deliberato e autoimposto che, combinato ad una stasi culturale, preoccupa moltissimo”

Continua ancora accusando il concetto contemporaneo di supereroi, stavolta focalizzandosi prettamente sull’industria che li crea, facendo un paragone con uno dei primi kolossal del cinema, Nascita Di Una Nazione di David W. Griffith, il primo film sui supereroi secondo Alan Moore.

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“I supereroi sembrano essere personaggi scritti per compensare la codardia, come chi tiene la pistola sul comodino. E voglio sottolineare come, eccezion fatta per una manciata di autori e personaggi non bianchi, questi fumetti di oggi continuano ad essere il risultato del sogno suprematista bianco. E penso che il punto di origine di tutto arrivi da Nascita Di Una Nazione, film dove spopolano mantelli e maschere. Forse il primo film sui supereroi di sempre”

È risaputo che Alan Moore ha sempre rinnegato ogni forma di adattamento, cedendo i diritti ma chiedendo espressamente di non voler comparire nei titoli in alcun modo. E conseguentemente stroncando ogni film tratto dalle sue bellissime graphic novel come From Hell o La Leggenda Degli Uomini Straordinari. Oggi, è arrivato al punto di aver rinnegato anche queste opere.

“Non possiedo più nemmeno una copia di questi libri. Li ho cancellati, le uniche cose che mi rendono unito a questi lavori sono amicizie spezzate, tradimenti e sforzi inutili. Dal momento che non rileggerò mai più nessuna di queste opere, me ne sono disfatto. Non voglio rivederle né ripensarci o firmarne copie. Non voglio più avere nulla a che fare con loro”, conclude Alan Moore

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