Tom Morello: “Nella musica le chitarre contano ancora”

Tom Morello riflette sul ruolo della chitarra e del chitarrista nella musica di oggi

Tom Morello
Tom Morello nel video "Unfuck the World" dei Prophets of Rage. Credits: Prophets of Rage / YouTube
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Tom Morello difende con passione l’importanza del suo strumento

Tom Morello è uno dei chitarristi più importanti e influenti di sempre: non è un segreto per nessuno. Con la sua attività assieme ai Rage Against the Machine, il musicista ha re-inventato l’uso della chitarra per il suo genere, il rap rock, crossover rock o rap metal, come lo si voglia chiamare.

Scartando la classica tecnica di chitarra “bianca” del rock classico, fatta di assolo e scale, Morello usa il suo strumento in tutt’altro modo. Ossia, imitando lo scratch del vinile, tipico suono legato alla cultura hip-hop e caratteristico degli anni ’90. Quel che ci vuole per un suono crossover come quello dei Rage Against the Machine.

Tante altre idee sono quelle messe da lui in pratica sulle sei corde, come per esempio quella di scordare la chitarra durante l’assolo, o usare le corde per produrre puramente rumori o suoni percussivi (come già facevano, in un modo un po’ diverso, i Sonic Youth). Insomma, la sua competenza in materia non va messa in discussione.

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Rage Against the Machine, 1999

E non deve quindi stupire il suo intervento, in una intervista recente, a favore della chitarra e dei chitarristi: “Anche se la musica chitarristica non sta stringendo la cima delle classifiche come una volta, non è meno grande o importante di quanto sia sempre stata“, osserva il musicista.

“Quelli che [oggi] suonano la chitarra la guardano come una componente del loro arsenale compositivo, anziché passare otto ore al giorno a farci esercizio. Ma poi ci sono quelli come Nandi [Bushell] che riconoscono la purezza e l’autenticità del tenere una chitarra in mano, mettere il piede sul pedale della distorsione e fare un cazzo di casino”.

“Penso che ci sia un’enfasi diversa oggi nel suonare la chitarra rispetto a quando sono cresciuto io” conclude Morello. “L’inclinazione di molti giovani musicisti è quella di diventare produttori prima che autori. Adesso potresti fare il White Album dei Beatles usando solo il tuo telefono”.

Fonte: Loudwire

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