Machine Gun Kelly: è questa la musica alternativa di oggi?

Come cambia il concetto di musica alternativa attraverso le generazioni. E perché oggi il concetto è da prendere con le pinze.

Machine Gun Kelly
Credits: Machine Gun Kelly nel video di Why Are You Here (Machine Gun Kelly / YouTube); Thom Yorke nel video di "Karma Police" dei Radiohead (Credits: Radiohead / YouTube)
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Machine Gun Kelly ha vinto il premio per il miglior video alternativo agli MTV Video Music Awards 2020. Davvero la sua è musica alternativa?

Machine Gun Kelly è un artista “alternativo”? Secondo MTV sì. Potrebbero storcere il naso quelli che sono cresciuti con Radiohead, Red Hot Chili Peppers, Muse (i primi) Placebo e compagnia. Ma in fondo, ha ancora senso parlare di musica “alternativa“? Ecco la nostra piccola riflessione in merito.

Prima di tutto vi consigliamo di guardare, se non lo avete ancora fatto, il video incriminato (qui sotto). Bloody Valentine di Machine Gun Kelly, che fino a ieri faceva il rapper, è un pezzo che musicalmente ricorda un certo indie rock di fine scorso decennio. Della stessa decade compare nel video anche un’icona: Megan Fox.

In altre canzoni Machine Gun Kelly si è avvicinato, in maniera nostalgica, a volte al pop punk stile Blink-182, a volte persino a sonorità post-grunge/nu metal. Ossia, al tipo di musica che chi oggi ha trent’anni o poco meno ascoltava a inizio millennio. Erano tempi diversi, si dirà, erano tempi migliori.

Su MTV ci si poteva imbattere in un video dei Radiohead, dei Pearl Jam, dei Rage Against the Machine, dei Red Hot Chili Peppers. Questi gruppi erano “alternativi”: la musica che facevano era per un pubblico non conformista, disadattato persino, in cerca non solo di un’alternativa musicale, ma anche di una sociale.

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Vero, i tempi sono cambiati: è passata un’intera generazione. E questo significa una cosa specifica: non si può giudicare la musica di oggi con la mentalità di ieri. Confrontare, per esempio, i Radiohead di Kid A con Machine Gun Kelly oppure, tanto per dire, con i BTS, non ha assolutamente senso.

Machine Gun Kelly – Bloody Valentine, 2020

Ha ancora senso nel 2020 parlare di musica alternativa? Anche per Machine Gun Kelly?

Si tratta di un confronto nel quale è chiaro chi uscirebbe vincitore. La sicurezza di sapere che la musica dei bei tempi andati era “migliore” appaga gli ascoltatori già un po’ vecchiotti, risparmiando loro la fatica e lo sforzo di approfondire e capire la musica che “va” oggi.

Nel 2020 praticamente non esiste più l’artista indipendente che si fa strada a fatica tra concerti in periferia e dischi auto-prodotti. I nuovi fenomeni nascono su YouTube, su Bandcamp, su SoundCloud. E se cercate gruppi “alternativi” contemporanei, non è certo MTV il posto in cui guardare.

Lamentarsi del fatto che su MTV un artista come Machine Gun Kelly venga considerato “alternativo” è come andare in alta montagna e lamentarsi perché fa freddo. Ma basta incuriosirsi, vedere un po’ oltre, sforzarsi di andare oltre i titoloni e i consigli dei social e si possono scoprire delle miniere d’oro.

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Rina Sawayama, Public Practice, Sam Fender, Poppy, Washed Out, Dominic Fike, Yaeji, Ashnikko, Girl in Red. Li avete mai sentiti? Se la risposta è no e siete tuttora convinti che la musica di oggi manchi di una buona scena alternativa, allora non siete attenti e non state cercando bene.

Il nostro consiglio: MTV è quello che è sempre stata dalla metà anni ’00. può andare bene per seguire le tendenze, ma se volete davvero musica seria, fantasiosa, impegnata e magari anche un po’ ribelle, basta fare un passo oltre. I canali sono infiniti, e per scoprire gli artisti validi di oggi basta aprirne uno in primis: le vostre orecchie.

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