Spotify aggiunge 8:46 di silenzio alle playlist in onore di George Floyd

L'iniziativa di Spotify che ha suscitato più perplessità che rispetto

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Spotify Logo. Credits: MIH83 (pixabay.com)
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L’iniziativa di Spotify, per unirsi alle proteste in seguito alla morte di Georgre Floyd, è stata aspramente criticata

L’idea: inserire tra le playlist e i podcast (apparentemente, casualmente), 8 minuti e 46 secondi di silenzio. Il tempo, cioè, per il quale il poliziotto del Minnesota Derek Chauvin è rimasto piegato con il ginocchio sul collo di George Floyd. L’iniziativa, dal valore altamente simbolico, e di certo non contestabile sotto questo aspetto, sembra aver però fallito nel tradursi in un’azione concreta. In altre parole: Spotify non sembra aver agito altrimenti, per esempio finanziariamente, come ha intenzione di fare invece Bandcamp, che donerà in beneficenza il 100% dei propri profitti del giorno 19 giugno.

In molti hanno criticato quindi la mossa di Spotify come un’azione dovuta ma in fin dei conti senza conseguenze, associandola in questo al famoso “thoughts and prayers” che si ode sempre dopo attentati e uccisioni. Qualcosa, insomma, che salvaguardi l’immagine “coscienziosa” di chi prende l’iniziativa, ma senza costringere costui ad impegnarsi seriamente in qualcosa di costruttivo. Molti commentatori, e anche alcuni artisti, come Kehlani, hanno invitato il servizio di streaming musicale a, letteralmente, “aprire la borsa”. Donare, impegnarsi in maniera concreta, oppure tacere.

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Fonte: Know Your Meme

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