Le migliori serie tv italiane – Guida non definitiva

Una classifica provvisoria e non definitiva delle migliori serie tv italiane: da Suburra a Gomorra, da Boris a La Piovra.

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Le migliori serie tv italiane

Il Commissario Montalbano (1999-in produzione)

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Non poteva mancare il poliziotto più amato d’Italia. Interpretato da Luca Zingaretti, nato dai romanzi di Andrea Camilleri e da lui stesso sceneggiato; Il Commissario Montalbano è senza dubbio uno dei più grandi successi che la televisione pubblica italiana abbia mai prodotto. Lodato dalla critica per l’eccellente cast attoriale, protagonisti e non, per le ambientazioni affascinanti e suggestive, per l’altissimo livello di scrittura e per la profondità dei personaggi; la serie è da sempre considerata un appuntamento che tutta la nazione attende e segue. Un po’ come il Festival di Sanremo e i Mondiali di calcio.

La serie racconta le vicende del commissario Salvo Montalbano, agente di polizia impegnato ogni volta a risolvere casi legati al crimine, alla mafia, a rapimenti e a omicidi. Una immaginaria Vigata, città di finzione collocata in Sicilia, fa da sfondo ai gialli da risolvere.

Il 9 Marzo 2020 andrà in onda la quattordicesima stagione, la prima dopo la scomparsa di Camilleri, pur basandosi ancora sui suoi romanzi. È inoltre la prima dopo la scomparsa di Alberto Sironi, storico regista della serie. Dal 1999 sono stati trasmessi 34 episodi, girati come un mini film televisivo: le puntate sono narrativamente chiuse, ogni delitto viene infatti risolto, ma presentano elementi di continuità grazie ai personaggi. Fanno ormai parte dell’immaginario collettivo l’assistente Catarella, l’ispettore Fazio, il vice Mimì Augello, oltre ovviamente al Commissario.

Romanzo Criminale (2008-2010)

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Basato sull’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo, preceduto dal film di Michele Placido; Romanzo Criminale diventa subito un riferimento cult per molti italiani ed entra con pieno diritto nella nostra classifica delle migliori serie tv nostrane. Andato in onda tra il 2008 e il 2010, le due stagioni narrano le vicende della Banda della Magliana: Il Libanese, il Freddo, il Dandi. Tre ragazzi nati nella periferia romana che avevano un sogno: diventare gli imperatori di Roma. Per arrivarci sono disposti a tutto: omicidi, rapine, prostituzione, droga. La serie fa impazzire la critica e il pubblico e segna la rinascita della Fiction italiana. Grazie a questa serie attori come Francesco Montanari, Vinicio Marchioni, Marco Giallini hanno ottenuto la fama. La regia è firmata da Stefano Sollima che viene consacrato come regista d’azione e di genere criminale.

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Gomorra (2014-in produzione)

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Liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Roberto Saviano, preceduta anch’essa da un omonimo film, questa volta diretto da Matteo Garrone e premiato a Cannes; Gomorra è la serie italiana che ha sbancato in tutto il mondo, venduta in 170 nazioni.

Per chi non lo sapesse, Gomorra narra le vicende della Camorra napoletana. I set sono molteplici: dal quartiere Scampia di Napoli a Roma, da Milano a Barcellona. Visto che la serie è ancora in corso e non vogliamo spoilerare, vi diciamo che la serie tratta di un clan camorrista, di cui fanno parte don Pietro Savastano, sua moglie donna Immacolata e suo figlio Genny. Intorno a loro ruotano vari personaggi, tra cui Ciro Di Marzio detto l’Immortale. Questa serie, a differenza di Romanzo Criminale che aveva comunque un taglio pop, descrive i suoi personaggi e l’ambiente malavitoso con crudo realismo. La regia viene suddivisa tra diversi autori tra cui Stefano Sollima che dopo questa avventura approda ad Hollywood.

Suburra (2017-in produzione)

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Ancora una volta uno dei titoli di maggior successo degli ultimi anni vede fra i suoi creatori De Cataldo (omonimo romanzo), Sollima (regista del film) e Michele Placido (uno dei registi della serie). Come a voler rimarcare la stretta vicinanza che c’è fra questa serie e Romanzo Criminale. Ma mentre la seconda indagava le vicende della Banda della Magliana, Suburra si occupa della criminalità romana dei giorni nostri, quella che qualche anno fa balzò alle cronache come Mafia Capitale.

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Prima serie italiana originale targata Netflix, insieme a Rai Fiction e Cattleya, Suburra narra di come gli affari malavitosi romani siano strettamente connessi con la politica istituzionale. In questa serie non viene risparmiato neanche il Vaticano e bastano le prime immagini della prima puntata a ribadirlo. Protagonisti tre ragazzi: Aureliano, criminale di borgata; Spadino, delinquente di etnia sinti; Eduardo, apparentemente il classico bravo ragazzo, in realtà spacciatore di cocaina per personalità importanti. Sullo sfondo, troneggia la figura di Samurai, personaggio ispirato a Massimo Carminati, il boss di Mafia Capitale.

Boris (2007-2010)

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René Ferretti è un regista di fiction italiana e gira tutte le scene a cazzo di cane. Duccio è il direttore della fotografia che possiede un proprio metodo: pippare cocaina e smarmellare la luce. Biascica è impegnato a sottomettere il suo assistente come uno schiavo ed ha chiamato suo figlio Francescototti Biascica. Questi ed altri sono i personaggi che popolano questa serie fuori di testa. Ambientata in un assurdo, ma tutt’altro che improbabile set televisivo, Boris può essere considerata la risposta italiana a Mel Brooks e sicuramente una delle migliori serie tv italiane di sempre. Sceneggiata dal fuoriclasse Mattia Torre insieme a Ciarrapico e Vendruscolo, musicata da Elio e le storie tese; la serie fu snobbata quando venne proiettata sui canali Fox ma, per ammissione della stessa emittente, grazie alla pirateria streaming divenne una serie culto grazie al passaparola. Se non l’avete mai vista non vi preoccupate, la potete trovare sul web. Però fateci un piacere, non dite a nessuno di questa vostra carenza.