5 artisti che si sono presi gioco del playback (e le comiche conseguenze)

Nirvana, Smells Like Teen Spirit 1991
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Cosa succede quando un grande musicista è costretto a mimare sé stesso? Di tutto.

Sul fatto che il playback sia una delle piaghe della musica moderna, siamo tutti d’accordo. Artisti di enorme talento sono costretti a mimare le loro stesse performance, per motivi legati alla messa in onda televisiva, a discordanze tecniche e tempistiche estremamente frettolose. Un artista, dopo aver imparato a cantare e/o a suonare, dopo aver messo enorme energia nell’apprendere come utilizzare al meglio uno strumento, e dopo aver composto con fatica e dedizione la sua opera musicale… deve fare questo.

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Molti non ci stanno, specie i grandi artisti, quelli veri, che non sopportano di vedere la propria arte sminuita e ridotta a contenuto televisivo. Ecco cinque esempi di artisti che, vistosi imposto il playback, hanno approfittato della situazione per farsi beffe di televisioni, registi e organizzatori.

Queen

Vi abbiamo già parlato di questo bell’episodio in questo articolo, ma una ripassatina non fa mai male. I Queen sono invitati a Sanremo, nel 1984, a suonare Radio Ga Ga. Ma bisogna cantare e suonare in playback. Freddie Mercury, com’è comprensibile, non si trova affatto d’accordo. In vari momenti dell’esibizione allontana da sé il microfono, prendendosi gioco delle imposizioni della RAI, e cantando come se nulla fosse, evidenziando l’utilizzo di una base.

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Iron Maiden

Nel 1986 gli Iron Maiden sono invitati a “suonare” la loro canzone Wasted Years live, ripresi da un’emittente tedesca. Peccato che anche a loro viene chiesto di suonare in playback. Vi immaginate gli Iron Maiden in playback? Neppure noi. Infatti, Bruce Dickinson e soci si prendono bellamente gioco della televisione, scambiandosi le parti e passandosi gli strumenti, ridendo e correndo su e giù per il palco con il solo scopo di evidenziare l’assurdità della “performance”.

Muse

Molti di voi si ricorderanno di questa perla, e noi siamo lieti di riproporvela: ospiti a Quelli che il calcio (non esattamente un programma rock and roll), i Muse suonano The Resistance. Solo che devono farlo in playback. Allora Matt Bellamy e il batterista Dominic Howard si scambiano il posto, per tutta la durata dell’esibizione. La parte più bella, ovviamente, è vedere come Simona Ventura ancora una volta dimostri di non sapere assolutamente nulla di musica, non sapendo cogliere lo scherzo e facendo una figuraccia memorabile.

Nirvana

1991. I Nirvana sono a Top of the Pops per eseguire, ovviamente, la hit delle hits, Smells Like Teen Spirit. Il playback, per gli strumenti, è d’obbligo, ma vi figurate Kurt Cobain che accetta di esibirsi in tali condizioni? Non solo suona sulla chitarra parti che palesemente non c’entrano nulla con la canzone, evitando anche di suonare del tutto. Ma Kurt canta pure con una voce volutamente comica, e a un certo punto arriva persino a tentare di ingoiare il microfono. Momenti stupendi.

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Oasis

Sappiamo che anche gli Oasis, ed in particolare Liam Gallagher, hanno un bel caratterino. Così, quando nel 1995 viene loro imposto di suonare la hit Roll with It in playback, i due fratelli si scambiano di posto. Noel imita Liam, con tanto di occhiali scuri e tamburello, mentre il fratello minore se ne sta in disparte con la chitarra, senza neppure sforzarsi di fingere di suonare l’assolo della canzone.

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