8 grandi film rovinati dai tagli degli studios

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5) I cancelli del cielo (Heaven’s Gate) – Michael Cimino (1980)

heavensgate

L’era della New Hollywood fu particolarmente interessante per i registi che la dominarono. Gli Studios avevano intrapreso, almeno per un certo numero di registi, una via più libera, lasciando maggior spazio di manovra alla creatività degli artisti. I vari Coppola, Scorsese e De Palma si ritrovarono così a dirigere pellicole di altissimo valore artistico ed a altissimo budget, non senza però grossi problemi di produzione, come nel caso di Apocalypse Now.

In questo periodo si mette in mostra Michael Cimino, che grazie al successo ottenuto nel 1978 con Il Cacciatore diventa uno dei registi di spicco di questa tendenza del cinema americano. Nel 1980 farà uscire I cancelli del cielo, un progetto molto ambizioso che richiese particolare sforzo alla United Artist, major che produsse il film. La versione originale, mostrata allo Studio era di 5 ore e 25 minuti. A Cimino venne imposto di tagliare drasticamente la pellicola, che verrà portata a 3 ore e 39 minuti. Questa versione venne proiettata per un’anteprima e pochi giorni al cinema, prima di essere ritirata a seguito di uno scarsissimo successo di pubblico e critica: si trattò del più grande insuccesso della storia cinematografica. La pellicola verrà poi ancora tagliata fino a raggiungere i 149 minuti e riportata nei cinema, ma sempre con scarso successo.

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La pellicola è diventata particolarmente famosa per aver causato il fallimento della United Artist, casa di produzione storica nell’ambiente di Hollywood. Questo evento portò tutto il sistema a riconsiderare le libertà dei registi. Terminava così una delle pagine più belle della storia del cinema.