Si, anche Nightmare ha un fondo legato alla realtà
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Nightmare – Dal profondo della notte è un capolavoro del genere horror, considerato uno dei film più iconici degli anni ’80. Diretto da Wes Craven e uscito nelle sale nel 1984, il film ha introdotto uno dei più celebri villain della storia del cinema, Freddy Krueger, un’entità che perseguita le sue vittime nei sogni, uccidendole anche nella realtà.
Nel film un gruppo di adolescenti viene perseguitato nei sogni da Freddy Krueger, un uomo sfregiato con un guanto dotato di lame affilate e un sinistro senso dell’umorismo. Se Freddy riesce a colpire le sue vittime nel sogno, queste muoiono anche nella vita reale. L’unica speranza per gli adolescenti è restare svegli, ma questo li espone a un destino altrettanto ineluttabile.
Il successo inaspettato di Nightmare – Dal profondo della notte ha dato origine a ben 9 sequel, fumetti, programmi TV e apparizioni in videogiochi, confermandone il posto d’onore nella cultura pop. Anche se il film potrebbe sembrare banale rispetto agli standard odierni, negli anni ’80 era considerato rivoluzionario e ha influenzato il genere horror per decenni, sia con omaggi che con parodie.
Tuttavia, ciò che rende ancora più agghiacciante Nightmare è che la sua trama è ispirata a eventi reali. Sebbene non esista un vero demone artigliato come Freddy, il regista Wes Craven ha raccontato che la sceneggiatura si basa su un fenomeno inquietante accaduto a Los Angeles negli anni ’70: un’ondata di morti inspiegabili tra giovani uomini, in particolare rifugiati del Sud-Est asiatico.
Craven spiegò in un’intervista televisiva di aver letto un articolo sul Los Angeles Times su un giovane cambogiano arrivato negli Stati Uniti dopo aver vissuto la guerra e il genocidio. Questo ragazzo soffriva di incubi terrificanti e rifiutava di dormire, convinto che qualcosa lo perseguitasse nei sogni. Il padre, un medico, gli aveva prescritto dei sonniferi, ma il giovane continuava a sostenere che la sua paura era diversa, che non era solo trauma.
Alla fine, il ragazzo si addormentò, rassicurando la sua famiglia. Tuttavia, poco dopo, furono svegliati dalle sue urla disperate. Quando entrarono nella stanza, lo trovarono morto. Craven raccontò:
Sono corsi nella sua stanza, e lui stava solo urlando, scalciando nel letto, e poi è rimasto in silenzio, ed era morto. Gli hanno fatto un’autopsia e non c’era niente di fisicamente sbagliato in lui. E ho pensato: “Mio Dio”. Non aveva preso nessun sonnifero. È stato davvero drammatico. Questo ragazzo sapeva che sarebbe morto se avesse dormito. E hai bisogno di dormire, qualsiasi cosa tu faccia. Che terrore.
Secondo Craven, questa vicenda divenne la “linea centrale” della trama di Nightmare on Elm Street. Ma non si trattava di un caso isolato: negli anni ’70 e ’80 furono segnalate decine di casi simili tra i rifugiati del Sud-Est asiatico negli Stati Uniti. Il fenomeno fu poi definito Sindrome della Morte Improvvisa Inspiegata (SUDS). Colpiva principalmente uomini asiatici durante il sonno e, spesso, le autopsie non riuscivano a determinarne la causa.
Questo spaventoso legame con la realtà ha reso Nightmare non solo una pietra miliare del cinema horror, ma anche una riflessione su paure umane universali, come il terrore dell’ignoto e l’impossibilità di sfuggire ai propri incubi.
Assurdo!
Fonte: Unilad