La furbizia nella formula di Scrubs sta in un continuo cambio di tono, dalla commedia al dramma e viceversa, passando da sfumature leggere e spassose a sequenze traumatiche e indimenticabili, riuscendo miracolosamente a prendere il meglio da entrambi e creando un prodotto completo, ricco di sfaccettature e appassionante nella costruzione di una sua propria mitologia.
L’Inserviente (senza nome) è uno dei personaggi più amati e ricordati della serie. L’interprete, Neil Flynn, improvvisava gran parte delle sue scene
Un cast leggendario
Le avventure del giovane dottore John Dorian (J.D., Zach Braff) e del suo best friend forever, il chirurgo Chris Turk (Donald Faison) alle prime armi nell’ospedale Sacred Heart hanno infatti tutto della struttura della sit-com eppure sono più reali, più complesse, meglio tratteggiate. Allo stesso tempo sono anche indescrivibili, assurde, concitate all’eccesso.
I comprimari, leggendari, contribuiscono a una narrazione corale d’effetto: l’insicura e nervosa Elliot Reid (Sarah Chalke) e la tosta infermiera Carla Espinosa (Judy Reyes) forniscono una prospettiva femminile solida e intrigante sulla vita nell’ospedale, mentre la figura del burbero, cinico ma in fondo buono dottor Perry Cox (John C. McGinley) è fondamentale nel cucire insieme le esperienze di tutti.
L’insensibile Dr. Kelso è inizialmente il villain della serie, ma si rivela presto un personaggio più profondo di quel che si direbbe
I voli mentali di J.D.
In Scrubs sono tanti i momenti commoventi e tanti quelli esilaranti, ma i più memorabili sono certamente i “sogni” di J.D.: sequenze oniriche che intervengono inaspettatamente nella storia, inventando situazioni e immaginando contesti impossibili, nei quali il sensibile e sognatore J.D. si perde spesso anche dimenticandosi di chi gli sta attorno.
Michael J. Fox è solo una tra le tante celebrità che hanno partecipato alla serie
Storie profonde e pregnanti
Eppure, facendo questo, la serie riesce anche a narrare della crescita personale e professionale dei personaggi in modo convincente e profondo, esplorando le loro identità e i rapporti tra loro e l’ambiente che li circonda, quello ospedaliero, spesso teatro di dilemmi psicologici, etici e morali ma anche di momenti di pura sofferenza.
Nel corso di otto stagioni (la nona, com’è ben noto, non si conta) vediamo questi personaggi crescere, maturare, cambiare e trovare la loro strada tra mille avversità , come nelle migliori sit-com ma qui con una punta in più di pura imprevedibilità . Ci sono infinite battute e scene da imparare a memoria e da amare, e per molti di noi rimangono preziose tra i nostri ricordi. Se non vi ci siete ancora gettati, fatelo subito!