The Last of Us è il riuscitissimo adattamento televisivo del videogioco Naughty Dog, con Pedro Pascal e Bella Ramsey come protagonisti
L’evento televisivo / seriale del 2023 è sicuramente la prima stagione di The Last of Us, serie HBO (in uscita su Sky in Italia) che vede la collaborazione del mastermind di Naughty Dog, Neil Druckmann, e di Craig Mazin, creatore di Chernobyl, per l’adattamento della popolare storia dei due videogiochi in questo format.
I primi nove episodi, in uscita a cadenza settimanale tra gennaio e marzo 2023, riprendono le vicende della Parte 1 del videogioco. I protagonisti principali sono Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey), in viaggio con una missione importantissima in un mondo post-apocalittico piagato da un’infezione causata dal fungo cordyceps (che esiste realmente).
Il fungo attecchisce alle persone corrompendone di fatto le capacità cerebrali e modificandone il fisico fino a renderle mostri aggressivi, letali e incapaci di ragionare al di là del bisogno di nutrimento. Zombie, insomma, anche se tecnicamente si tratta di (e vengono infatti chiamati) infetti, e non non-morti.
La serie cerca di ricostruire lo stesso scenario post-apocalittico che vediamo nei videogiochi, sfruttando ovviamente le possibilità del live action per espanderne alcuni aspetti mentre, limitati dai medesimi mezzi, diversi momenti di gameplay classico vengono tagliati o ridotti all’osso, se non del tutto modificati o eliminati.
Per forza di cose gli episodi “asciugano” ore e ore di combattimenti con gli infetti o con i nemici umani in poche sequenze d’azione, cosa che toglie importanza a molti momenti faticosamente raggiunti nel gioco ma consente al tempo stesso di focalizzarsi sulla storia in sé. Ecco perché gli appassionati si vedranno mancare diverse sequenze di gameplay significative.
Altresì, la serie scarta in gran parte la componente più horror presente in abbondanza invece nel videogioco, con scarsissimo ricorso ai jumpscare e in definitiva, sul totale, una presenza di infetti e di scontri con gli stessi tutto sommato ridotta e poco sviluppata in favore, sempre, dello studio dei personaggi protagonisti e dei loro rapporti.
Il che ci sta, perché fin dall’inizio il vero scopo di The Last of Us è non quello di rappresentare una storia action con fucilate che fanno saltare teste e budella, ma studiare le bassezze e gli abissi della morale umana in un mondo trasformato e che mette alla prova anche lo spirito più forte a livelli estremi.
In questo senso le performance di Pascal e Ramsey (entrambi star di Game of Thrones, anche se in ruoli distanziati) sono più che adeguate nell’esplorare perfettamente questi temi: i personaggi protagonisti, così come la storia, vengono ripresi ma non in maniera didascalica, evitando di ripassare il tratteggio della trama originale ed esplorando invece numerose scene e dialoghi inediti.
Allo stesso tempo ovviamente (e saggiamente) The Last of Us non si discosta troppo dalla storia di partenza; che già di per sé, del resto, è riuscitissima e non può quindi essere altrimenti con ciò che vediamo in questi episodi. I fan troveranno poi diverse sorprese, come l’approfondimento delle storie personali di alcuni personaggi secondari.
Non solo: in un episodio arriverà la risposta ad una domanda particolare che riguarda Ellie e che da un decennio i fan si pongono; risposta che Druckmann ha deciso di affidare proprio a questa serie. Non c’è da aver paura, comunque, perché quasi tutti i momenti più iconici del primo gioco vengono ripresi e in alcuni (ma rari) casi anche pari pari, battuta per battuta e persino con le medesime inquadrature.
Oltre a Pascal e la Ramsey tra gli interpreti spiccano Nick Offerman (Parks and Recreation), che ci offre una prospettiva del tutto inedita (e commovente) sul personaggio di Bill; Melanie Lynskey (Yellowjackets), una figura inedita ma memorabile; e Scott Shepherd (El Camino) nel ruolo di David, un personaggio inquietante dalle cattive intenzioni che gli appassionati del gioco ben ricordano.
Tra tutti gli altri invece si distingue negativamente Storm Reid (Euphoria) nel ruolo di Riley, un ruolo come sappiamo importante soprattutto per la protagonista Ellie. A quanto pare prima di avere la parte la Reid non aveva mai neanche sentito nominare il gioco e pare si sia semplicemente limitata, anziché giocarlo, a chiedere in giro opinioni al riguardo. Si spera che nel frattempo l’abbia recuperato.
Tirando le somme: The Last of Us è una serie che ha tutti gli elementi al posto giusto e che fornisce un adattamento equilibrato, in grado di conservare la forza della storia di partenza e l’impatto dei personaggi ma senza paura, al contempo, di esplorare ed espandere l’universo della saga in direzioni inedite che non siano necessariamente solo di commento.
Ora la grande domanda riguarda quando e se arriverà una seconda stagione: la storia infatti non è finita qui come sappiamo, e questo senza contare che (pare) Naughty Dog starebbe lavorando ad un altro seguito del gioco. Ci troviamo potenzialmente di fronte ad un franchise che potrebbe davvero segnare gli anni ’20.