La storia dei Jalisse, gli “eterni esclusi” da Sanremo [VIDEO]

Jalisse
Credits: Rai
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Quella dei Jalisse a Sanremo sembra una maledizione: esclusi per 25 anni di fila

Come sapete, è accaduto ancora una volta: i Jalisse non saranno al prossimo Festival di Sanremo. Per 25 anni di fila a partire dal 1997 il duo formato da Fabio Ricci e Alessandra Drusian ha chiesto di poter partecipare, con una canzone diversa ogni anno. E per 25 anni sono stati respinti, cosa che non hanno mancato di lamentare sui social.

Nel 1997 hanno vinto il Festival con il brano Fiumi di Parole (qui sotto): un grande trionfo, anche un po’ inaspettato considerato che i due erano all’epoca praticamente esordienti. Si erano infatti presentati a Sanremo Giovani nel 1995, con il brano Vivo, partecipando poi alla gara nella sezione Nuove Proposte nel 1996, arrivando sesti con Liberami.

Il duo si è formato in origine nel 1994. Alessandra Drusian era già famosa, essendo stata scoperta (indovinate da chi) da Pippo Baudo e lanciata nel programma Gran Premio nel 1990. Ricci ha invece fatto brevemente parte di una band chiamata Vox Populi, prima di unire le forze con la compagna di avventure e di fondare i Jalisse.

Dopo il successo a Sanremo nel 1997, la loro carriera è proseguita in declino. Dal quarto posto all’Eurovision Song Contest di Dublino del 1997 alle accuse di plagio mosse verso il brano Sanremese (per molti somigliava un po’ troppo a Listen to Your Heart dei Roxette), il successo ha gradatamente smesso di arridergli.

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I Jalisse, un successo fulminante e un declino inarrestabile: ma l’importante e riprovarci

Dopo il primo album, Il Cerchio Magico del Mondo (1997), ne hanno pubblicati altri quattro. L’ultimo, Voglio Emozionarmi Ancora, è uscito l’anno scorso, nel 2020. Nel frattempo si sono dedicati ai più disparati progetti, tra i quali la collaborazione con il poeta Younis Tawfik e una comparsata nel film Ex di Fausto Brizzi.

Negli anni si sono sempre dedicati ad attività di carattere impegnato: la canzone Linguaggio Universale, del 2007, si ispirava per esempio nientemeno che ad un saggio scritto da Rita Revi Montalcini. E la canzone E Se Torna La Voce, del 2013, è stata il risultato di un’attività di laboratorio svolta con i detenuti del carcere di San Vittore.

Nonostante questi impegni, i due sono sempre stati in gran parte ignorati dalla comunità musicale e dal “mainstream” della musica italiana. Nel 2014, per esempio, la Drusian si è presentata regolarmente come concorrente alla seconda edizione di The Voice of Italy, ma è stata subito scartata da tutti quanti i giudici (Raffaella Carrà, Piero Pelù, Noemi e J-Ax).

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Nel 2018, poi, hanno partecipato al programma Ora o Mai Più, condotto guarda caso da Amadeus. Nella competizione sono arrivati secondi. Ciò nonostante, la loro carriera è proseguita fino ad oggi a singhiozzo, portandogli persino una lettera di apprezzamento da parte dei Presidente della Repubblica ma ancora, mai finora, nessun’altra partecipazione a Sanremo.

Nel 2020 della loro ennesima esclusione hanno detto: “Niente da fare, non riusciamo ad azzeccare una canzone che possa interessare al Festival! Saranno i testi poco validi? Le musiche brutte? La voce? Il nome Jalisse? O cosa? Chi ce lo dice per favore?” Uno sfogo sconsolato che non ha portato risultati.

Nel 2021, infatti, sono stati scartati ancora una volta e non hanno risparmiato l’amarezza via social: “La famosa ripartenza non è per tutti; noi Jalisse non abbiamo spazio sul pentagramma del Festival di Sanremo“. Un’altra delusione quindi, che sembra davvero l’ultima beffa di una sorta di “maledizione” calata su di loro negli ultimi 25 anni. Ma chissà: nel 2023 le cose potranno cambiare?

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