Strappare lungo i bordi | Anteprima della serie Netflix di Zerocalcare

Strappare lungo i bordi
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Il 18 ottobre è il giorno di Zerocalcare alla Festa del Cinema di Roma. I dieci anni di carriera del celebre fumettista romani sono stati celebrati da una mostra, allestita nel foyer della Sala Sinopoli nell’Auditorium Parco della Musica. Una selezione di tavole e gigantografie dei suoi disegni traccia la traiettoria della profezia che lo ha portato fino a questa data storica. In questa giornata sono infatti stati presentati in anteprima i primi due episodi della serie Netflix di Zerocalcare. Abbiamo potuto finalmente godere di un assaggio di Strappare lungo i bordi (qui il trailer), show molto atteso che approderà sulla piattaforma streaming il 17 novembre.

Questa preview non è una conferma del talento cristallino di Zerocalcare, perché ormai le sue qualità come disegnatore e storyteller sono conclamate. Abbiamo avuto però la certezza che Strappare lungo i bordi sarà uno dei protagonisti dell’inverno in Casa Netflix.

Alla première pubblica è seguito l’Incontro Ravvicinato con l’autore. In fondo ogni sua opera è un incontro ravvicinato con il suo mondo interiore, e con il suo sguardo così personale e autentico su quello che lo circonda. Questa doppia occasione è stata quindi a tutti gli effetti uno degli incontri più autentici e totali con Zerocalcare.

Strappare lungo i bordi: stile e linguaggio di Zerocalcare

Il fluire irrefrenabile di una coscienza armadillica

I primi due episodi, dalla durata di circa 15 minuti ciascuno, introducono la serie e i due livelli sui quali contemporaneamente si sviluppa. Da un lato quindi abbiamo una trama che si snoderà lungo tutte le puntate, e della quale abbiamo davvero poche informazioni. Sull’altro versante invece ritroviamo Zerocalcare come abbiamo imparato ad amarlo in questi anni, in quel rapsodico miscuglio di cinismo e comicità che ha fatto la sua fortuna.

La potenza esplosiva della sua ironia prende vita in una travolgente successione di gag, in cui esplora, come di consueto, le tematiche più disparate. Dalle fragilità esistenziali che ci accomunano a luoghi comuni visitati e rivisitati, dalla cultura pop a frammenti di vissuto collettivo, sempre declinati attraverso il suo punto di vista. Una prospettiva di grande sensibilità e introspezione, ma che allo stesso tempo è filtrata da quella romanità che è un valore imprescindibile del suo linguaggio.

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Strappare lungo i bordi
ROME, ITALY – OCTOBER 18: Director Michele Rech aka Zerocalcare attends the photocall of the movie “Strappare lungo i bordi” during the 16th Rome Film Fest 2021 on October 18, 2021 in Rome, Italy. (Photo by Stefania M. D’Alessandro/Getty Images for RFF)

A guidarci ritroviamo quel monologo interiore continuo che rappresenta anche fumettisticamente una vera e propria cifra distintiva di Zerocalcare. Una voce che talvolta resta fuori campo, altre volte invece dà vita ai personaggi con cui il protagonista interagisce, ma è sempre Zerocalcare a doppiarli. Ciò non risulta mai strambo, e anzi dona un’originale continuità ai dialoghi così frenetici e turbinosi. L’unico contrappunto da questo punto è la voce dell’amato Armadillo, prestata per l’occasione da Valerio Mastandrea.

Fragilità personali e fragilità universali

Il genio però si manifesta lampante quando riesce a infilare stoccate al politicamente corretto e ai grandi drammi sociali senza che lo spettatore quasi se ne accorga. Talmente è inarrestabile il fluire della narrazione che tra una risata e l’altra avremo pochissimi secondi per renderci conto che Zerocalcare è uscito dalla confort zone per affrontare temi ben più caldi.

E riesce a farlo declinandolo in tantissime formule diverse, dalla satira più dissacrante ai momenti invece più riflessivi. Come per ogni cosa nella sua opera, questo rispecchia le ansie esistenziali di Zerocalcare: “Nel feed delle news del mio telefono ci sono le ultime notizie sulla Siria e gli aggiornamenti relativi al Marvel Cinematic Universe”, ha dichiarato nell’Incontro Ravvicinato condotto da Andrea Delogu.

Zerocalcare è convinto di poter piacere solo a chi vive il suo stesso stesso di inadeguatezza, a chi è impacciato come lui. Quello che invece traspare dal suo lavoro è che lui sia davvero capace di farsi interprete di una realtà estremamente articolata. Con grande semplicità riesce a rompere con una risata il silenzio che, più o meno intenso, in fasi diverse della nostra vita, abita in ciascuno di noi. Da questo punto di vista, Strappare lungo i bordi è, finora, la migliore graphic novel di Zerocalcare: anche se guadagna una nuova dimensione, rimane infatti solidamente ancorata a quanto finora abbiamo visto prendere forma su carta.

Il fumetto deborda in un audiovisione dirompente con Strappare lungo i bordi

La traslazione del suo linguaggio dal fumetto non è ovviamente limitato allo stile comunicativo dell’autore. Strappare lungo i bordi è letteralmente un fumetto in movimento, che stupisce per la bellezza del disegno e la naturale fluidità dell’animazione. Lo stile visivo di Zerocalcare prende letteralmente vita in un qualcosa che ne è davvero la massima espressione.

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A fare da padrone un montaggio dal ritmo serrato, che mette in moto le immagini permettendo loro di dare una forma ancora più potente a quel monologo interiore, ora capace di muoversi agilmente avanti e indietro nel tempo. Ma se torniamo alle due dimensioni, quella orizzontale e quella verticale, ritroveremo in ogni singola inquadratura una quantità di dettagli incredibile, che spesso veicolano il tentativo di riprodurre quanto più fedelmente possibili gli ambienti di Casa Calcare. Su tutti l’emblematico divano, centro nevralgico della vita di Michele Rech.

Strappare lungo i bordi

Il comparto audiovisivo è completato dal lavoro sulla colonna sonora di Giancane, capace di assecondare i ritmi di una narrazione così eccentrica con uno stile musicale altrettanto malleabile. Si rovescia quella collaborazione iniziata con Ipocondria, singolo di Giancane e Rancore, a cui Zerocalcare prestò la matita per realizzare proprio il parente più lontano di Strappare lungo i bordi, un videoclip nella forma di un cartone animato.

Strappare lungo i bordi è una serie imperdibile

L’unico dubbio che ci resta alla fine della visione dei primi due episodi è se sia possibile mantenere questo ritmo per tutta la durata della serie. Il rischio che si potrebbe intravedere è che questo diventi una ridondanza che finisce per limitare le reali possibilità dell’opera. Per quanto abbiamo visto, invece, non ci sono dubbi che l’approdo televisivo di Zerocalcare sia un nuovo punto fermo all’interno della sua carriera.

La convergenza di anni e anni di lavoro, che non solo gli permette di raccontarsi nel migliore dei modi possibili. Ciò che ci auguriamo è che Strappare lungo i bordi allarghi gli orizzonti del suo pubblico. Che faccia scoprire a quante più persone possibili l’opera di uno degli autori più originali del panorama contemporaneo. In fondo è davvero un disilluso e ardente cantore della vita di tutti; l’unico limite potrebbe essere quel romanaccio che potrebbe escludere la signora che abita nella provincia nord di Trento. Tutti gli altri non hanno assolutamente scuse.

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