Sugli scaffali è appena arrivato Canzoni da Osteria, il nuovo disco di Francesco Guccini. Per l’occasione ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera dove ha raccontato di come ormai i suoi tempi in osteria siano finiti.
Oggi no, vado a dormire al massimo alle 11. E sull’Appennino, dove vivo, osterie non ce ne sono
Parlando della produzione musicale ha poi detto:
Molti dei brani sono quelli che cantavamo quando studiavo io – dice Guccini.
Immancabile Bella ciao che è stata però modificata:
L’ho dedicata alle ragazze iraniane perseguitate dal regime. Vi ho messo delle parti in farsi, la loro lingua, e l’ho declinata al femminile.
L’invasore in questa nuova versione si trasforma in oppressore ma il cantautore dice di non avercela solo con il regime dittatoriale dell’Iran:Â
Gli oppressori sono anche da noi. E per sapere chi sono basta chiederlo a Fazio, a quelli cacciati della Rai
Nel disco anche una canzone in ebraico Hava Nagila, che però non ha nulla a che vedere con l’attuale conflitto
In realtà l’avevo messa in cantiere ben prima di questa tragica guerra, per dedicarla a un altro amico di università , l’israeliano Elisha. Del resto su questo conflitto ho le idee molto chiare. Non sopporto le tifoserie che vedo in tv. Io sto con chi sta in mezzo, le vittime.
Guccini ha parlato anche di Zerocalcare e della sua decisione di disertare il Lucca Comics
Anch’io ho fatto i miei boicottaggi: quando non ero d’accordo con Berlusconi, non sono mai andato nelle sue reti. Anche se nessuno mi chiamava, quindi non ho fatto troppa fatica
Infine Guccini ha parlato del suo grave problema alla vista.
Un peso enorme e questo mi fa soffrire: mi sento come Borges, oggi che posso avere tutti i libri del mondo, a differenza di quando ero un giovane squattrinato, non li posso leggere