The Killer, 5 film sui sicari per approcciarsi al film

E' finalmente uscito The Killer, ultimo film di David Fincher con Micheal Fassbender. Ecco una lista di 5 film sui sicari da vedere prima di The Killer.

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In questi giorni è uscito su Netflix The Killer, ultimo lavoro del grande cineasta David Fincher e che vanta come protagonista un killer su commissione, il cui nome è sconosciuto, interpretato da Micheal Fassbender. A completare il cast Arliss Howard (il soldato Cowboy di Full Metal Jacket) e Tilda Swinton (alla seconda collaborazione con Fincher dopo Lo strano caso di Benjamin Button).

Alla luce di ciò, abbiamo pensato di prepararvi una lista di film ove il ruolo del sicario e la ritualità del suo modus operandi gioca un ruolo essenziale nella pellicola.

ATTENZIONE: La lista avrà un ordine cronologico e non è una classifica.

Frank Costello faccia d’angeloJean-Pierre Melville (1970)

le samourai

Si inizia subito con una perla assoluta del polar( sottogenere che incrocia il genere poliziesco con il noir). Il film parla di Frank Costello(Jef nella versione originale, interpretato da Alain Delon), killer su commissione che viene incaricato di uccidere il proprietario di un night club. Il lavoro viene portato a termine ma viene notato dalla pianista Valeriè(Cathy Rossier), la quale però fa finta di non riconoscerlo durante l’interrogatorio.

Da qui Frank sarà oggetto di una caccia all’uomo, portata avanti sia dai mandanti dell’omicidio, che non vogliono che sia catturato vivo, che dalla polizia, nella figura di un ispettore(interpretato da François Perier). Il film si segnala subito per la regia straordinaria di Melville, che delinea un mondo poliziesco incredibilmente stilizzato e al contempo essenziale, ma ciò che colpisce di più è la figura di Frank Costello.

Alain Delon è perfetto nel portare in scena un killer taciturno, glaciale e dal look semplicemente perfetto ma che al contempo racconta la solitudine dell’uomo moderno, oramai completamente ingabbiato, che si rifugia nel lavoro e nella ritualità con cui lo svolge. Rituali che richiamano , importandolo dal Giappone, la figura del samurai( non a caso il titolo originale è proprio Le Samourai). Un vero capolavoro.


Il giorno dello sciacallo, Fred Zinnemann(1972)

Tha Jackal1972 1

Di produzione anglo-francese e tratto dall’omonimo romanzo di Frederick Forsyth, Il giorno dello sciacallo è uno dei film britannici più famosi degli anni’70. Diretto da Fred Zinnemann( Mezzogiorno di Fuoco), il film racconta del tentativo da parte di un killer mercenario(interpretato da Edward Fox), assoldato dall’OAS(Organisation armée secrète) , di assassinare il presidente francese Charles De Gaulle.

Lo stile di Zinnemann è perfetto nel delineare un vero e proprio duello a distanza tra un singolo uomo ed una nazione intera. Una grande caccia all’uomo dove le protagoniste assolute sono le metodologie adoperate dal killer nel preparare il lavoro da svolgere e anche su come affronta i vari imprevisti che incontrerà lungo la strada. Le uccisioni sono sobrie ed eleganti, dove l’assenza della colonna sonora è funzionale per accrescere la tensione per il finale. Un grande cult da vedere più e più volte.

I tre giorni del CondorSydney Pollack (1975)

Max von Sydow

Qui siamo davanti a uno dei principali film sulla paranoia post scandalo Watergate. Il film ha come protagonista l’agente della CIA Joseph Turner(nome in codice Condor, interpretato da Robert Redford). Rimasto l’unico superstite dell’assalto di un commando, guidato dal killer Joubert(Max von Sydow) contro la sua sezione, egli nel cercare di scoprire chi sono i mandanti della strage, si infiltrerà in un sottobosco di intrighi e bugie per risalire a una verità sconcertante.

Mentre lo spettatore segue le indagini di Condor , Pollack si preoccupa soprattutto di scandagliare gli intrighi e le contraddizioni dell’America, tutt’altro che Terra di uomini giusti e liberi, e di come gli uomini non abbiano più principi ed ideali legati alle bandiere degli Stati ma agli interessi delle agenzie. Nel sottolineare ciò, Pollack si serve soprattutto del personaggio di Joubert, un uomo che, nel bene o nel male, delinea come nella società moderna non ci siano punti di riferimento per nessuno.

E per questo il mondo moderno sarà sempre attraversato dalla cultura del sospetto, che inevitabilmente ci condanna tutti alla solitudine per l’impossibilità di fidarci pienamente di qualcuno. Ancora oggi, I tre giorni del condor si conferma un grandissimo film.

Collateral, Micheal Mann(2004)

collateral

Micheal Mann si è sempre contraddistinto nell’industria di Hollywood sia per la spettacolarità quanto per la profondità dei personaggi dei suoi film. Collateral non fa eccezione. Il film parla di Max(Jamie Foxx), un tassista di Los Angeles che si trova improvvisamente costretto ad accompagnare il sicario Vincent (Tom Cruise) in giro per la città perchè possa svolgere il suo “lavoro”.

Ciò che colpisce del film risiede nella scrittura e come essa delinea le differenze abissali tra i due protagonisti : da un lato abbiamo Max, l’umile lavoratore che segue le regole per filo e per segno per realizzare il suo sogno nel cassetto(aprire una compagnia di limousine). Dall’altro invece Vincent, il perfetto specchio che riflette una società nichilista, a cui non importa di niente e di nessuno. Proprio qui l’assassino trova la sua ragione di vita : nell’inesistenza di una buona ragione per vivere o morire.

Due esistenze opposte che si incrociano in una Los Angeles spettrale ripresa perfettamente da Mann e accompagnata da una colonna sonora davvero sorprendente di James Newton Howard. Un grandissimo film.

In Bruges, Martin McDonagh(2008)

in bruge film still

In Bruges racconta le vicende di Ray(Colin Farrell) e Ken(Brendan Gleesom), due assassini professionisti che vengono inviati dal loro capo Harry( Ralph Fiennes) a Bruges in attesa di nuove istruzioni per il loro prossimo impiego. Nell’attesa della chiamata di Harry, i due protagonisti visitano la cittadina, ognuno con un approccio diverso alla vita mondana come alla professione.

Debutto al cinema di Martin McDonagh( 7 psicopatici, Gli spiriti dell’isola), In Bruges è una vera e propria ode all’arte della scrittura di dialoghi, con qualche strizzata d’occhio a Ritchie e Tarantino. La sceneggiatura risulta poi rafforzata dalle perfette interpretazioni di Farrell e Gleeson. Da un lato Ray rappresenta il rimorso e l’assenza di pace che tormenta l’assassino quando commette un tragico errore; dall’altro Ken, che rappresenta l’efficienza del killer a cui non manca il buon cuore e il senso dell’amicizia.

Probabilmente è quello più fuori target nella lista in questione ma merita di essere citato per la perizia con cui McDonagh crea la commistione di noir e commedia nera. Il tutto condito da delle sequenze belle splatter. Un gran bel film.

Speriamo che la lista vi piaccia e vi auguriamo già buona visione per The Killer.

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