Marilyn Monroe | Una grande attrice, icona del femminismo

Marilyn Monroe ha molte volte interpretato il ruolo della bionda sexy ma sciocca. Nella vita è stata molto di più: un'attrice di talento, una donna tenace che ha condotto battaglie femministe come il gender pay gap.

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Il 1 Giugno del 1926 nasceva Norma Jeane Mortenson Baker, in arte Marilyn Monroe. Per anni è stata descritta come la bionda poco intelligente, stereotipo che ha interpretato sul grande schermo e che l’ha segnata a vita. Ma Marilyn è stata molto di più: un’attrice di talento, una donna combattiva che ha portato avanti battaglie femministe.

La Dumb blonde

Marilyn : portrait
Marilyn Monroe (Los Angeles, 1º giugno 1926 – Los Angeles, 5 agosto 1962)

Il successo planetario di Marilyn Monroe arriva nel 1953 quando, nello stesso anno, uscirono Niagara e le commedie di grande successo Gli uomini preferiscono le bionde e Come sposare un milionario. Proprio questi ultimi due film consolidarono lo stereotipo di Marilyn come dumb blonde (la “sciocca” bionda): una donna bellissima ma di scarsa intelligente, sexy ma tonta. Secondo Victoria Sherrow, autrice di Encyclopedia of Hair: A Cultural History, la dumb blonde è “una donna fragile che punta tutto sul suo aspetto anziché sull’intelligenza“.

Come spesso accade si è confuso il personaggio con l’interprete e, spesso, si è arrivati a pensare che Marilyn non fosse un’attrice dotata e che oltre a recitare il ruolo della sciocca, lo fosse anche nella vita. Nonostante non fosse disciplinata, nonostante arrivasse in ritardo sul set e nonostante a volte dimenticasse le battute, Marilyn Monroe ha dimostrato di essere un’attrice di grande talento. Nel 1999 l’American Film Institute inserisce Marilyn al sesto posto nella classifica delle più grandi attrici della storia, anche se non ha mai vinto un premio Oscar.

Natasha Lytess e Paula Strasberg

In un’intervista sul New York Times degli anni 50, Marilyn manifesta un’insofferenza per i ruoli che le vengono affidati. “Voglio crescere, svilupparmi e recitare importanti ruoli drammatici. La mia insegnante di recitazione, Natasha Lytess, dice a tutti che ho una grande anima, ma finora nessuno se n’è interessato“.

Natasha Lytess è una figura importante nella sua vita. Lytess è stata un’insegnante di recitazione e seguì l’attrice da metà degli anni 40 fino al 1954. Quando le due si conobbero, Lytess ritenne che Marilyn fosse impacciata e criticava il modo in cui le aveva insegnato a parlare, muovendo poco le labbra.

Nel 1954 il rapporto lavorativo tra Marilyn e Lytess cessa. Al suo posto assume Paula Strasberg, attrice e moglie di Lee Strasberg, conosciuta sul set di Follie dell’anno. Ben presto la donna diventa una figura fondamentale e sarà sempre più presente nella carriera dell’attrice.

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Quando il marito picchia la moglie

Nel 1955 esce Quando la moglie è in vacanza di Billy Wilder, uno dei maggiori successi dell’attrice. Il film contiene la celebre scena nella quale la gonna bianca di Marilyn viene sollevata dal passaggio di un treno della metropolitana mentre lei si trova sopra una griglia di aer

eazione. Il ruolo che interpreta non ha un nome di battesimo e l’attrice viene accredita “semplicemente” come La ragazza. La scena fu girata all’una del mattino, sulla 52esima Avenue di New York. A causa delle numerose persone che si riunirono davanti alla troupe delle riprese, fischiando e applaudendo Marilyn Monroe, Billy Wilder girò un’ulteriore versione negli studi della 20th century Fox.

Marilyn Monroe : quando la moglie è in vacanza
Quando la moglie è in vacanza (1955).

All’epoca l’attrice era sposata con Joe DiMaggio, celebre giocatore di baseball. DiMaggio era un uomo violento, possessivo, che in più occasioni aveva manifestato gelosie nei confronti di Marilyn. DiMaggio era sul set del film quando venne girata la scena della gonna. Il regista descrisse lo sguardo del giocatore di baseball come “lo sguardo della morte”. Quel giorno, finite le riprese, quando Marilyn e DiMaggio tornarono in albergo, l’uomo picchiò violentemente sua moglie.

Gli ultimi anni e i riconoscimenti

Tra il 1956 e il 1959 uscirono tre film che consacrarono Marilyn Monroe come grande interprete. Fermata d’autobus di Joshua Logan è del 1956. La pellicola ottenne un ottimo riscontro di pubblico e critica. Fu notata in particolar modo l’interpretazione di Marilyn che ottenne la sua prima nomination ai Golden Globe. Arthur Knight ne lodò la performance e la definì non una semplice attrice ma un’artista. L’anno seguente lavorò con Laurence Olivier, grandissimo interprete e regista inglese, nel film Il principe e la ballerina (1957).

Ancor prima delle riprese, Olivier elogiò l’attrice statunitense e una volta finite le riprese disse Marilyn era meravigliosa, la migliore di tutti. L’interpretazione venne apprezzata anche dalla critica, tanto che l’Istituto Culturale Italiano di New York le riconobbe il David di Donatello come miglior attrice straniera. Il premio le venne consegnato da Anna Magnani.

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Nel 1959 uscì A qualcuno piace caldo di Billy Wilder. Il regista aveva già lavorato con l’attrice nel precedente Quando la moglie è in vacanza ma a causa dei continui ritardi sul set e poiché l’attrice non ricordava le battute, Wilder aveva dichiarato che non avrebbe più lavorato con Marilyn Monroe. Evidentemente cambiò idea e Marilyn, grazie alla sua interpretazione, vinse il Golden Globe come miglior attrice.

Gender Pay Gap e il femminismo

Durante la sua carriera Marilyn Monroe ha condotto molte battaglie in questo senso. Durante la Hollywood degli anni 40 e 50, le attrici venivano pagate molto meno degli attori. Anche se, a ben vedere, questa pratica discriminatoria avviene ancora oggi.

Marilyn fu una delle prime donne a battersi contro il gender pay gap e ad essere pagata come i colleghi maschi. A soli 27 anni scrisse un articolo per il Motion Picture and Television Magazine e denunciò i produttori che avevano provato a ricattarla sessualmente.

Anche il suo rapporto positivo ed entusiasta verso l’amore libero, la disinvoltura che la portò a posare nuda prima che diventasse una star mondiale, fanno di Marilyn un’icona del femminismo.

Gli spostati

Marilyn Monroe; gli spostati
Montgomery Clift, Marilyn Monroe, Clark Gable; Gli spostati (1961).

Nel 1961 esce Gli spostati di John Huston. Si tratta dell’ultimo film in cui recita Marilyn, se si esclude Somenthing’s got to give (1962) di George Cukor che rimase incompiuto. La sceneggiatura è di Artur Miller, terzo marito di Marilyn Monroe. Miller, che era un drammaturgo molto affermato in quel momento, scrisse la storia pensando proprio all’attrice come protagonista. Sembra che lui scrisse la parte di lei come regalo di San Valentino ma che a lei quel ruolo non piacque mai.

Gli spostati riscosse un ottimo successo, sopratutto di critica. Kate Cameron, sul New York Daily News, elogiò sopratutto la bravura dei due protagonisti: Marilyn Monroe e Clark Gable. L’attrice interpreta Roslyn Taber, una giovane donna divorziata. Per molti critici questo ruolo è una delle migliori interpretazioni di Marilyn.