Il Talento del Calabrone: Recensione del thriller su Amazon Prime Video

Tra le novità ora in streaming su Amazon Prime Video c'è un thriller italiano che sembra aver già spaccato in due la critica: Il talento del calabrone, con Sergio Castellitto Lorenzo Richelmy e Anna Foglietta.

Il talento del calabrone
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Inizialmente previsto per l’uscita in sala, il secondo film di Giacomo Cimini, Il talento del calabrone, è uscito direttamente in streaming su Amazon Prime Video, ma in pochi giorni ha saputo polarizzare le attenzioni di pubblico e critica.

Se qualcuno ha evocato perfino il cinema di Michael Mann, lodando la confezione impeccabile, la fotografia e il montaggio di questo thriller Made in Milan, altri spettatori sembrano attestarsi su un giudizio diametralmente opposto.

In pratica, se alcuni hanno visto ne Il talento del calabrone un prodotto di respiro internazionale, altri parlano della solita, tradizionale fiction all’italiana, perfetta per la prima serata di Canale 5 o Rai Uno, seppure ammantata di una certa bellezza formale.

La verità sarà nel mezzo? Proviamo ad addentrarci nella notte milanese e in quello che si presenta come un brillante poliziesco contemporaneo, protagonisti Lorenzo Richelmy, Sergio Castellitto e Anna Foglietta.

Il talento del calabrone: la Trama

Il talento del calabrone
Il talento del calabrone di Giacomo Cimini, con Sergio Castellitto Lorenzo Richelmy e Anna Foglietta è disponibile su Amazon Prime Video .

Dj Steph (Lorenzo Richelmy) è la giovane star di Radio 105. Mentre conduce la sua trasmissione notturna, la chiamata di un ascoltatore diventa oltremodo inquietante. In teoria, Steph stava semplicemente conducendo un gioco a premi.

Ma l’uomo in linea, Carlo (Sergio Castellito), non vuole vincere nulla. Al contrario, annuncia in diretta radiofonica la sua intenzione di suicidarsi, specificando come nella sua auto sia presente una bomba, pronta a uccidere anche altre persone innocenti.

Inizia così il gioco di Carlo, che coinvolgerà non solo Dj Steph, ma anche il Tenente Colonnello Rosa Amedei (Anna Foglietta), il Reparto Operativo Speciale dei Carabinieri, la redazione e milioni di inermi ascoltatori.

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Il talento del calabrone: la Recensione

La struttura alare del calabrone è inadatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso. Questo paradosso, molto caro al protagonista del film, diventa il leitmotiv, il tema ricorrente di un thriller carico di tensione, dolore e disperazione.

Immancabilmente, Sergio Castellitto è straordinario nella parte di questo strano, caotico protagonista. Inizialmente gelido, dietro la maschera da psycho-killer rivelerà una storia sempre più straziante.

La struttura de Il talento del calabrone è molto ben calibrata. Da un lato l’aspirante killer/suicida, dall’altro un Dee Jay giovane, bello e oltremodo sicuro di sé. Al centro Anna Foglietta, un Tenente Colonnello in abito da sera, sempre più spiazzata dall’astuzia, l’imprevedibilità del suo “avversario”.

La domanda, disgraziatamente è un’altra. Riusciranno i nostri eroi a sfuggire al nuovo cliché: “bella la fotografia bravi gli attori”? La risposta, purtroppo è no.

Anzitutto, perché il personaggio di Anna Foglietta, nel crescendo dell’azione non si rivela perfettamente a fuoco. Ma in generale la sceneggiatura, se pure presenta una buona struttura, cade sistematicamente dal punto di vista dei dialoghi.

Un problema tutto italiano, che comincia a somigliare ad una sorta di condanna, come se nel nostro paese gli sceneggiatori fossero diventati improvvisamente incapaci di far parlare un personaggio, come si parla banalmente nel mondo reale.

Una ottima gestione di regia, fotografia e montaggio, potrà ovviare a suoni tanto stridenti? Certo, in Italia negli ultimi decenni eravamo abituati a sopportare prodotti visivamente scadenti, incomparabili rispetto alla qualità media di una qualunque fiction internazionale.

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Le nuove generazioni di filmaker hanno saputo rispondere a questa deriva. Eppure, è proprio il dialogo, la parola che sembra ora una sfida cruciale. Paradossale, ma comunque cruciale, considerato quanto il nostro Cinema resti legato alle intuizioni della Commedia all’italiana.

Quella che era un diventata una deriva di film domestici, girati in interni, fondati tutti su scrittura, recitazione e contenuto, sembra diventare ora una deriva estetizzante, che forse aspira al fantomatico “american standard”, eppure manca della benché minima naturalezza.

Telefonate del genere per altro esistono realmente, soprattutto nella storia degli Stati Uniti. Chiamate di gente disperata, veri suicidi, killer o mitomani. Esistono quindi tanti precedenti, film e fiction fondati su una diretta, mentre si trasforma in una tragica trattativa.

Il plot-twist finale de Il Talento del calabrone resta assolutamente degno di nota.

Ma per qualcuno, l’onnipresenza del marchio 105 basterà di per sé a depotenziare il film, derubricandolo alla sensazioni e l’estetica di uno spot pubblicitario.

Altri, troveranno invece un film che comunque intrattiene.

Noi non possiamo che fare a meno di evocare un’opera, dedicata fatalmente alla strana storia di uno speaker radiofonico: La leggenda del re pescatore di Terry Gilliam, anno 1991, con Jeff Bridges e Robin Williams. Ma questo, in effetti, è un altro mondo.

Il Cast

Lorenzo Richelmy: Dj Steph

Sergio Castellitto: Carlo

Anna Foglietta: Tenente Colonnello Rosa Amedei

Gianluca Gobbi: Fonico

David Coco: Capitano dei Carabinieri

Trailer ufficiale

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