Romeo è Giulietta, l’analisi del film di Giovanni Veronesi

Romeo è Giulietta, una produzione Indiana Production, Capri Entertainment e Vision Distribution approda su Sky, Se non lo avete ancora visto, è il momento di farlo! Giovanni Veronesi stupisce il pubblico grazie ad un accento messo lì, non per caso...

Romeo è Giulietta - copertina
Romeo è Giulietta - copertina
Condividi l'articolo

Romeo è Giulietta, uscito nelle sale il 14 febbraio 2024, arriva su Sky e convince il pubblico. Una storia di riscatto, identità, amore e rivincita. Un “Romeo e Giulietta” come non lo avete mai visto… Dopo l’intervista esclusiva del giornale al regista Giovanni Veronesi, qui la nostra analisi del film.

Romeo è Giulietta, La Trama

Vittoria ama. Ama il suo mestiere di attrice, il suo compagno, l’idea di poter realizzare sé stessa. Reduce da un provino andato male con l’eccentrico e celebre regista Federico Landi Pollini, ma soprattutto rea di avere una “lettera scarlatta” cucita sul curriculum, decide di diventare Otto Novembre. Un Romeo timido e riservato che finirà per conquistare gli occhi e il cuore di tutti…

Romeo è Giulietta - Pilar Fogliati e Serena De Ferrari
Romeo è Giulietta – Pilar Fogliati e Serena De Ferrari Ph. Enrico De Luigi

Romeo è Giulietta, l’analisi

“È l’Oriente, il sole.” Difficile definire un film come quello di Giovanni Veronesi, che vuole essere tante cose insieme. Commedia, tragedia, realtà, finzione, ma soprattutto una: teatro. Il teatro nel cinema è un’esperienza possibile? Sì, se pensiamo ai De Filippo o a quella pirandelliana dei più recenti Toni Servillo e Roberto Andò.

Il teatro dove nasce la “fantasia” shakespeariana, il luogo in cui la poesia si avvera. Il “graffio della penna” del regista per cui, in un’intervista esclusiva al nostro giornale, dichiarò che, nella scrittura, tutto deve essere sempre al limite del paradosso. E così, al limite della stravaganza e dell’eccesso è il personaggio di Sergio Castellitto (Federico Landi Pollini) la cui performance recitativa si estende in lungo e largo, occupando centimetro dopo centimetro lo spazio. È davvero Giulietta il sole o il grande Landi Pollini a cui gravitano attorno tutti i pianeti?

Se a tratti il personaggio può risultare addirittura “caricaturale”, dall’altro lato incarna perfettamente l’attitude, le nevrosi e i disagi affettivi di personaggi realmente esistiti nel tempo. Quante volte si è parlato di artisti brillanti sulle scene, ma così “immobili” una volta spente le luci del palcoscenico?

L’interpretazione di (un sempre fenomenale) Sergio Castellitto, rispecchia la più “vera” delle finzioni: l’incapacità di amare e di amarsi, decodificare e interpretarne il senso solo respirando la polvere del palcoscenico.  È quello che accade agli artisti della compagnia di Landi, che vivono di studio, di arte e di spirito. Scevri di qualsiasi sovrastruttura, messi a nudo, con la discreta urgenza di voler raccontare qualcosa a qualcuno, e forse prima di tutto a sé stessi. Una tra tutti: Vittoria/ Otto Novembre (Pilar Fogliati) ma a lei arriveremo tra poco.

Romeo è Giulietta - Pilar Fogliati e Domenico Diele
Romeo è Giulietta – Pilar Fogliati e Domenico Diele – Ph. Enrico De Luigi

Il palcoscenico della vita tra realtà e finzione

Quando si parla di realtà e finzione, i riferimenti beckettiani sembrano inevitabili, ma cercheremo di fare un esempio più attuale e concreto. Chiunque faccia questo mestiere dovrebbe vedere – se Veronesi non lo ha già visto – Il ritorno di Casanova di Gabriele Salvatores e il viaggio di Toni Servillo, un regista di successo che inconsciamente decide di “non finire il film perché fuori c’è la vita vera da affrontare”, qualcuno da prendere per mano, nuovi occhi da guardare con coraggio.

LEGGI ANCHE:  Globi d'Oro, il 3 luglio la 64esima edizione a Roma

Ecco, Romeo è Giulietta è un continuo gioco di contrasti, un “metateatro” o un esperimento “metacinematografico” in cui gli attori non solo sono costretti a recitare e fingere sul set, ma a riprodurre episodi di vita vera: la delusione di un provino, la preparazione, la connessione con un altro essere umano, la difficoltà dei rapporti. In questo Veronesi è stato bravo a creare una sorta di “equilibrio” tra le parti. All’overacting teatrale si contrappone la purezza e l’immediatezza di un messaggio senza filtri.

Gli altri personaggi

Veniamo ad altri tre personaggi – il cast fa tanto, tantissimo in questo film – Pilar Fogliati,  Maurizio Lombardi e Margherita Buy.

Pilar, alter ego dell’irrequieto Castellitto, stavolta gioca in sottrazione interpretativa (e ci piace in tal senso anche molto di più del solito) non aggiunge, non eccede, non rende la figura di Romeo caricaturale. Lei in versione Romeo e la (magistrale) Margherita Buy arrivano al cuore perché scolpiscono ogni singola espressione, la manipolano a loro piacimento, scegliendo con cura anche le parole da non dire.

E poi Maurizio Lombardi, qui Lori compagno del regista eccentrico, interprete abituato a non rimanere quasi mai in superficie, a saper scavare in profondità. Di un’umanità fragile e a tratti disarmante, rispecchia quanti si siano ritrovati nella sua condizione almeno una volta: quella di un amore totalizzante, scoperto, perché privo di filtri ed egoismi. Un amore di difficile comprensione per chi si trova dall’altra parte  –narcisistica- del guado. Quando c’è un piccolo inciampo lui lo calca, lo impasta e lo rende naturale come se quello stesso inciampo rappresentasse in un certo qual modo anche il nostro.

LEGGI ANCHE:  Sergio Castellitto è Gabriele D'Annunzio ne Il Cattivo Poeta [TRAILER]

E poi Alessandro Haber, il ritrovato Domenico Diele, il “vero” Romeo, Serena De Ferrari (in un ruolo concettualmente non semplice) e Geppi Cucciari disinvolta e naturalissima, in un personaggio che forse avremmo voluto vedere più sviluppato in fase di sceneggiatura (come forse quello di Lori perché, alla fine, qual è l’amore che conta?)

Romeo è Giulietta - Sergio Castellitto e Maurizio Lombardi
Romeo è Giulietta – Sergio Castellitto e Maurizio Lombardi Ph. Enrico De Luigi

Il finale di Romeo è Giulietta: l’importanza degli accenti

Potentissimo il finale in cui viene messo in scena il celebre dramma shakesperiano, e forse anche la parte più commovente. Come hanno sottolineato diversi colleghi un po’ Victor Victoria, un po’ Tootsie, un po’ Mr. Doubtfire, ma – aggiungeremmo – anche un po’ Paola Cortellesi in Scusate se esisto, la nostra “Romeo” racchiude in un bacio e respiro affannato tutto il dramma del nostro tempo: quello della non accettazione, della tanto decantata parità di genere, della vergogna. Il senso profondo della liberazione, il calice di veleno rovesciato a terra, e il rifiuto di una società che fa ancora troppa fatica a scegliere di amarsi, invece che di apparire.

Quanto può essere importante quindi un accento? Tanto, se questo “è” significa essere, riconoscimento e autodeterminazione. Molto, se significa dire al pubblico io esisto, sono qui davanti a voi, su questo palcoscenico. Sono uno, nessuno centomila. Posso essere uomo o donna, Romeo o Giulietta, non importa. Perché sono qui per raccontarvi una storia.

Una commedia dove, alla fine dei conti, si sorride sì, ma con amarezza. La testimonianza tangibile di un’umanità e di una cultura che resiste al tempo, e a chi vorrebbe vederla diventare poco più di una mera scatola vuota.

Così è, se vi pare…

Romeo è Giulietta - Pilar Fogliati
Romeo è Giulietta – Pilar Fogliati Ph. Enrico De Luigi

Romeo è Giulietta, Il Cast

  • Sergio Castellitto: Federico Landi Porrini
  • Pilar Fogliati: Vittoria/Otto
  • Maurizio Lombardi: Lori
  • Margherita Buy: Clara
  • Alessandro Haber: Giovanni Festa
  • Domenico Diele: Rocco
  • Geppi Cucciari: Gloria
  • Serena De Ferrari: Gemma
  • Asia Argento: Sé stessa

Romeo è Giulietta, Il Trailer

E voi che ne pensate? Avete visto Romeo è Giulietta? Seguici su LaScimmiaPensa

Leggi dell’autore anche: Dostoevskij, la recensione del film dei fratelli D’Innocenzo