I System of a Down raccolgono 600 mila dollari per l’Armenia

Con le loro nuove canzoni i System of a Down stanno sostenendo una causa molto importante

System of a Down
Credits: System of a Down / YouTube
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L’iniziativa dei System of a Down sta avendo successo

Le due nuove canzoni dei System of a Down, pubblicate qualche giorno fa dopo quindici anni di inattività, stanno raggiungendo l’obiettivo sperato. Ossia, aiutare la popolazione dell’Armenia e dell’Artsakh, sito in parte nell’Azerbaijan, dove dallo scorso settembre è in atto una guerra.

Si tratta di uno dei tanti conflitti scoppiati nella regione, nel corso delle decadi, per motivi di territorialità contesa. Lo stato dell’Armenia, il cui riconoscimento come nazione è mancato per molto tempo, si è spesso trovato in mezzo a questo genere di dispute. Ora è il turno dell’Artsakh.

Lo scontro è iniziato il 27 settembre tra l’Azerbaijan, sostenuto dalla Turchia e appunto l’Artsakh, sostenuto dall’Armenia. Di due giorni fa è la notizia di un compromesso raggiunto tra le parti in causa, che avrebbe portato ad un armistizio. Quanto possa durare, non si sa.

I SOAD si dedicano ad una causa molto importante

Naturalmente, come in ogni guerra, le popolazioni di tutti i territori coinvolti hanno sofferto e stanno soffrendo gravemente. Proprio a queste i SOAD, tutti e quattro di discendenza Armena, hanno pensato con la pubblicazione dei loro due nuovi singoli, Protect the Land e Genocidal Humanoidz.

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I 600 mila dollari raccolti (finora) saranno devoluti alla gente in difficoltà in Armenia e in Artsakh, mentre i SOAD non nascondono la propria antipatia per la parte avversa, la Turchia e l’Azerbaijan. I quattro hanno preparato un video in cui discutono la questione e ringraziano chi ha voluto aiutare.

“Le battaglie possono essersi fermate ma le ingiustizie continuano” si dice nel video “Più di 100 mila armeni sono stati spostati dall’Artsakh e hanno bisogno di assistenza. Aiutateci a diffondere consapevolezza su questa catastrofe umanitaria e a raccogliere i fondi necessari per loro”. Il video integrale qui sopra.

Fonte: Consequence of Sound

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