Justin Bieber: “Una volta mi svegliavo e come prima cosa mi drogavo”

Justin Bieber racconta dei suoi anni peggiori, e di come ha superato tutto

Justin Bieber
Justin Bieber nel video di "Yummy" (Credits: Justin Bieber / YouTube)
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Justin Bieber racconta i suoi anni difficili, tra successo, droga ed eccesso

Ho cominciato a drogarmi a 13 anni. Ho passato anni terribili. Gli addetti alla sicurezza dovevano entrare in camera mia per vedere se ero ancora vivo. E appena mi svegliavo la prima cosa che facevo era ingoiare una manciata di pillole e fumare droga“. Questo ciò che racconta Justin Bieber, celeberrima ex-teen star, alla presentazione a Londra del suo nuovo album, Changes. Un titolo significativo, per il primo lavoro completo in studio del cantante in cinque anni, da Purpose (2015). Bieber, che oggi ha 25 anni, appare infatti ormai “cresciuto”, essendo passato attraverso una serie di singoli che in questi anni lo hanno portato a intraprendere strade musicali diverse. Le collaborazioni con DJ Snake, Post Malone, Quavo, David Guetta, Gucci Mane, Nas, Chance the Rapper, Travis Scott, Billie Eilish, ne hanno ampliato di certo gli orizzonti musicali.

Justin Bieber – Yummy, 2020

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Ma soprattutto sono stati il matrimonio con Hailey Baldwin (nipote di Alec) e la riscoperta della fede cristiana a portare il cambiamento che dà il titolo al suo nuovo album. Niente più droga, niente più eccessi, niente più autodistruzione. Tutto finito grazie all’amore e alla fede. A contribuire, molto probabilmente, è stato anche il fatto che a Bieber sia stata diagnosticata la malattia di Lyme (che, come ricorderete, aveva colpito anche Avril Lavigne). “Bisogna avere fiducia. Alla fine tutto si sistema. Il dolore non dura per sempre” ha concluso l’artista, in cima alle difficoltà superate, e di fronte a una nuova fase della sua vita. Noi gli auguriamo tutto il meglio, e nel frattempo vi invitiamo a continuare sempre a seguirci sulla nostra pagina Facebook ufficiale, La Scimmia sente, la Scimmia fa, per tutti gli aggiornamenti e gli approfondimenti.

Fonti: Il Fatto Quotidiano, USA Today