Non potevamo terminare il nostro breve excursus sul genere storico se non con quella che è una delle massime espressioni artistiche non solo del genere, ma anche del cinema tutto: Barry Lyndon. Il capolavoro di Stanley Kubrick rappresenta forse l’apice della sua ossessione per la perfezione visiva, in quello che è forse il suo film più ricercato. Il maestro americano crea un’opera densissima, utilizzando continuamente riferimenti pittorici per ricreare perfettamente l’atmosfera settecentesca. Decide poi di non utilizzare alcuna luce artificiale, servendosi unicamente della luce solare e di quella generata da candele. Il risultato è magniloquente, oltre che storicamente perfetto.
4 film storici da riscoprire
Non ci sentivamo di chiudere questa prima parte senza citare almeno un altro paio di titoli assolutamente imperdibili. Vogliamo quindi almeno nominare, fra i tanti, La passione di Giovanna d’Arco (Carl Theodor Dreyer),Il Gattopardo (Luchino Visconti), Aguirre, furore di Dio (Werner Herzog), The Mission (Roland Joffé), Il cacciatore(Michael Cimino), Zodiac(David Fincher), Amadeus (Milos Forman), Schindler’s List (Steven Spielberg), L’ultimo imperatore e Novecento (Bernardo Bertolucci), Kagemusha (Akira Kurosawa).
7. La condizione umana, Masaki Kobayashi (1959-1961)
Un’iconica scena de La Condizione Umana
Cominciamo con i consigli su film storici da scoprire con quello che è considerato uno dei capolavori del cinema nipponico post-bellico, al di là del mantra Kurosawa-Ozu-Mizoguchi. Kobayashi gira infatti in tre capitoli un’opera enorme, che tocca quasi le 10 ore, in cui riversa l’intero essere umano sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale. Un progetto ambizioso per un maestro del cinema orientale il cui nome è spesso stato oscurato dalla grande discussione sui tre registi precedentemente citati.
8. La battaglia di Algeri, Gillo Pontecorvo (1966)
Una scena del grande classico La Battaglia di Algeri
Cult italiano conosciuto in tutto il mondo, La battaglia di Algeri è un film estremamente accurato tanto da essere quasi documentaristico. La storia è quella della guerra (o forse è meglio guerriglia) d’Algeria, uno dei momenti più importanti della decolonizzazione. Pontecorvo, nonostante mostri equamente gli eventi da entrambe le parti, non rinuncia a girare un film politico, con una precisa direzione. Il film ci fa parteggiare infatti per gli algerini, tanto che oltralpe il film venne addirittura vietato fino al 1971. Fortunatamente nel resto del mondo ebbe un notevole successo, vincendo il Leone d’Oro a Venezia e ottenendo la candidatura a miglior film straniero agli Oscar nel 1967. Curiosamente tornerà agli Oscar due anni dopo, in seguito all’uscita in America, ottenendo altre due candidature.
9. Tora!Tora! Tora!, Richard Fleischer, Kinji Fukasaku, Toshio Masuda (1970)
Celebre scena di Tora! Tora! Tora!
Un vero e proprio film di culto per gli amanti del genere bellico, la coproduzione nippo-americana ritrae molto fedelmente gli eventi di Pearl Harbour. Soprattutto non si concentra su una fazione o l’altra, ma cerca di dare una visione equilibrata dei fatti senza inutili faziosità. Il tutto mostrato con riprese aeree mozzafiato ed una fotografia curatissima. Un approccio sicuramente diverso rispetto al solito film di guerra Hollywoodiano. Il film è stato anche recentemente citato da Tarantino. Il manifesto del film compare infatti su un cartellone in C’era una volta ad Hollywood, l’ultima fatica del regista americano.
10. La battaglia dei tre regni, John Woo (2008)
La Battaglia dei Tre Regni, Kolossal asiatico targato John Woo
Concludiamo col film che non ti aspetti da John Woo, conosciuto in occidente più per i suoi action movie/gangster che per film storici. La battaglia dei tre regni riprende uno dei romanzi più importanti della letteratura cinese, Il romanzo dei tre regni appunto. I fatti sono quelli che precedono l’inizio dell’era dei tre regni, una delle più importanti della Cina. Woo si confronta qui con un genere decisamente atipico per le sue corde, con un budget enorme (il più alto mai registrato in Asia all’epoca) ed un cast stellare, fra cui l’immancabile Tony Leung Chiu-Wai. Un film girato splendidamente che ci porta in un mondo a noi poco conosciuto ma che rappresenta una fase cruciale della storia cinese.
