L’attore più ecofriendly di Hollywood ha vinto la sua ennesima battaglia ambientalista. Dopo l’Amazzonia, Leonardo DiCaprio è riuscito a salvare orche e beluga da dei veri e propri lager sottomarini in Russia. Insieme a molte associazioni che avevano a cuore il problema delle condizioni fisiche degli animali acquatici, Leo e soci hanno vinto la loro battaglia, riuscendo a togliere da gabbia e cattività questi animali. Le proteste erano iniziate da tempo e in tutto il mondo. Al punto che anche l’attore di C’era Una Volta A… Hollywood lanciò una petizione per la liberazione di questi animali: due orche e sei beluga, più precisamente. Il problema dei lager sottomarini in terra russa è noto da parecchio tempo. Tuttavia, catturò l’attenzione dei media proprio all’inizio del 2019.
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Pamela Anderson, la bagnina di Baywatch nonché ex-moglie di Tommy Lee, si unì ai vari cori di protesta contro il maltrattamento di questi animali, aumentando la portata della notizia e del tema. Inevitabilmente, è arrivato anche Leonardo DiCaprio a dare “il colpo di grazia mediatico” a chi voleva continuare con questi lager, in particolare quello situato a Srednyaya, nell’estremo Est della Russia. Queste prigioni erano costruite al solo scopo di vendere animali acquatici al mercato cinese, cosa ampiamente vietata. La base fu scoperta grazie all’ausilio di droni ed il problema era arrivato sulla scrivania di Putin in poco tempo. Lo stesso presidente si era detto disponibile a sistemare la questione in breve tempo.
Non solo la sua firma sulla petizione ma anche condivisioni ed una perenne sensibilizzazione, per Leonardo DiCaprio!
Sebbene qualche improbabile ostruzione del proprietario di questa prigione, che teneva stipati in spazi molto piccoli un cospicuo numero di animali, la situazione sembra essersi risolta in pochissimo tempo. Nemmeno sei mesi dopo ed ecco che il citato lager sta iniziando a liberare tutti gli animali presenti. Con buona pace degli ambientalisti e ovviamente del nostro filantropo Leonardo DiCaprio. Adesso potrà concentrarsi interamente sull’altra piaga che sta affliggendo tutto il mondo: gli incendi in Amazzonia.
