Come Mélanie Laurent divenne Shoshanna per Tarantino

In occasione del compleanno di Melanie Laurent, ripercorriamo le tappe che l'hanno condotta a diventare una Shoshanna perfetta per Tarantino

melanie laurent
Condividi l'articolo

Mélanie Laurent è divenuta famosa al grande pubblico grazie alla sua straordinaria interpretazione di Shoshanna in Bastardi senza Gloria di Quentin Tarantino.

Il debutto avviene, in realtà, nel 1999 con Un Pont Entre Deux Rives, di Gérard Depardieu. Negli anni successivi Mélanie Laurent continua a muoversi nel cinema francese, lavorando al fianco di Gaspard Ulliel e arrivando, nel 2005, a collaborare con Jacques Audiard per Tutti i battiti del mio cuore.

Ma con l’arrivo di Quentin Tarantino e di Bastardi senza Gloria la sua carriera subisce una spinta in avanti, che l’ha resa un volto profondamente riconoscibile del cinema e dell’industria Hollywoodiana.

Leggi anche: quando Christoph Waltz salvò Bastardi senza gloria

Come lei stessa ha spesso dichiarato, nel corso delle sue interviste, interpretare Shoshanna è stata una sfida che l’ha resa più consapevole delle sue capacità e dell’importanza di una buona preparazione.

Nel film di Tarantino, Mélanie Laurent interpreta una giovane ebrea che, grazie a un colpo di fortuna, riesce a sfuggire alla decimazione della sua famiglia per mano del crudele Tenente Landa (interpretato da un Christoph Waltz in stato di grazia). Anni dopo la ragazza avrà la sua occasione, a Berlino, di vendicare la sua famiglia e tutta la sua gente, costretta a chinare il capo per colpa delle leggi razziali del periodo nazista.

“Quando ho letto lo script”, ha dichiarato l’attrice in un’intervista con un giornale francese, “ho avuto uno choc veramente violento. Mi sembrava che fosse tutto troppo. Una giovane ebrea che deve vendicarsi. Era davvero troppo per me. Era troppo quello che dovevo raccontare, troppo quello che dovevo interpretare.”

Nonostante lo choc iniziale, però, Mélanie Laurent si è davvero messa di impegno per far sì che la sua interpretazione di Shoshanna fosse quanto più veritiera e intensa possibile.

Prima di ottenere la parte ha dovuto fare tre provini: il primo, naturalmente, con Quentin Tarantino. Il secondo con Daniel Bruhl, suo collega nel film nei panni del soldato nazista Fredrick Zoller. Il terzo in un ristorante: doveva richiamare una scena imprescindibile del film ed è durato più di quattro ore, al punto che Mélanie Laurent pensava davvero di non ottenere la parte. Ha raccontato persino la sorpresa che ha provato quando, letto lo script, ha scoperto di avere un ruolo di grande importanza e non la classica parte della piccola ragazza francese in una grande produzione americana.

LEGGI ANCHE:  Tarantino cambia idea: non girerà più The Movie Critic

Leggi anche: Tutti i film di Tarantino dal peggiore al migliore

L’avventura di Mélanie Laurent nei panni di Shoshanna, all’età di ventisei anni, inizia nel momento in cui Quentin Tarantino si lascia in qualche modo irretire dai lineamenti di questa attrice francese, trovandola perfetta per il ruolo che aveva scritto.

A differenza di quanto comunemente Tarantino chiede ai suoi interpreti, a Mélanie Laurent non venne chiesto di vedere film per trovare l’ispirazione per il suo ruolo.

L’attrice ha raccontato che Quentin Tarantino l’ha invece invitata a casa sua, a Los Angeles, per circa dieci giorni affinché imparasse sul serio l’arte di proiettare vecchi film. Passato questo lasso di tempo e imparate le basi del mestiere, Tarantino ha preteso una sorta di esame finale per l’attrice che avrebbe dovuto interpretare il ruolo chiave del suo film. L’ha condotta al New Beverly Cinema e ha preteso non solo che proiettasse trailer e film (soprattutto datati), ma anche che effettuasse dei cambi, improvvisando richieste che avevano il compito di provare se Mélanie Laurent avesse imparato tutte le azioni che ci si potrebbe aspettare da un proiezionista professionista.

LEGGI ANCHE:  Tarantino spietato su Grindhouse: "La gente non ha capito un ca**o"

“Voleva che fossi in grado di fare tutto anche sotto pressione, ha raccontato. Il che è stato davvero incredibile. Ora posso proiettare film davvero molto bene. Se non dovessi avere fortuna nel cinema, almeno ho un piano B.”

Superato questo test e questa preparazione davvero atipica, Mélanie Laurent è infine arrivata a Berlino, dove la seconda parte della sua preparazione si è mossa molto più velocemente: leggere la sceneggiatura, imparare la parte, entrare in confidenza con i costumi di scena. Un turbinio di giorni che l’hanno condotta all’inizio delle riprese di Bastardi senza Gloria, che Mélanie Laurent ricorda con affetto.

Nel corso di un’altra intervista, infatti, ha raccontato che dopo le riprese, Tarantino aveva organizzato una sorta di cineclub a Berlino dove venivano proiettati essenzialmente film d’epoca. Un espediente che aveva lo scopo non solo di appagare il gusto estetico del regista, ma anche di consolidare l’unione e l’intimità tra i membri del cast.

Continua a seguirci su Lascimmiapensa.com per altre news ed approfondimenti!