11 anni fa David Carradine moriva in circostanze rimaste tutt’ora misteriose in una camera d’albergo a Bangkok.
Era il 3 Giugno 2009 quando l’attore americano è stato trovato morto impiccato nella sua camera d’albergo, dove – secondo il racconto del personale dell’hotel nel quale alloggiava – aveva passato alcuni giorni in solitudine e bevendo molto. Carradine si trovava in Thailandia per girare un film (Strech, di Charle de Meaux) e aveva 73 anni e alloggiava nella camera 352 camera di lusso del Park Nai Lert Hotel.
Tante erano le ipotesi che circolavano alla sua morte, visto anche il clima di totale mancanza di privacy in cui si svolsero le indagini. La prima ipotesi fu che l’attore si suicidò per via di un tumore che gli avrebbe fatto passare brutti momenti. La seconda – e più controversa – ipotesi fu che Carradine morì per un gioco autoerotico. L’attore era solo nella stanza, come confermato dalle telecamere di sorveglianza dell’hotel, e quindi avrebbe svolto il gioco che gli risultò fatale in solitudine. Il cadavere di Carradine fu trovato infatti impiccato al guardaroba della sua stanza con la corda di una tenda attorno al collo ed attorno ai genitali. A rinvenire il corpo esanime una cameriera dell’hotel, entrata nella camera attorno alle 10 per riordinare la stanza. Nonostante le frammentarie notizie rilasciate dalla stampa americana, non sembra che nella stanza di Carradine siano stati rilevati segni di effrazione, violenza o colluttazione. Nei documenti del divorzio dall’ex moglie Marina Anderson (anch’essa attrice) si legge che il loro rapporto coniugale era stato compromesso dal comportamento sessuale di David, definito come ripugnante, anormale e potenzialmente letale. Oltre a questo nelle medesime carte si legge di una presunto rapporto incestuoso con un componente molto prossimo della famiglia, parallelamente al quale l’attore avrebbe chiesto aiuto all’ex moglie Anderson per superare i suoi problemi. Tutti questi dettagli avvalorerebbero l’ipotesi della morte per asfissia autoerotica, ma la famiglia non ha mai accettato questa versione e ha più volte sollecitato l’intervento dell’FBI accanto alla polizia thailandese. È da escludere, comunque, l’ipotesi di suicidio per depressione. Nonostante avesse bevuto molto, l’attore in quei giorni sembrò sempre allegro e molti riferiscono di averlo sentito suonare il pianoforte anche a notte tarda. Lo stesso agente dell’attore, Chuck Binder, si dichiarlò scioccato dall’accaduto e descrisse Carradine come un uomo pieno di di vita e desideroso di lavorare. Il mistero, quindi, rimane ancora aperto anni dopo la sua dipartita. Ma non è finita, la morte di Carradine è diventata un fenomeno mediatico al punto da scatenare le più fantasiose teorie. Curiosa e divertente è la via del complotto che ha portato alla genesi di storie assai bizzarre che vedono Carradine coinvolto in affari loschi con gli illuminati, l’Ordine dei Templari d’Oriente, la Yakuza e altre società segrete vere, fittizie o presunte tali.