Lars von Trier: “A volte l’alcool è l’unica salvezza”

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Lars von Trier parla del suo lavoro dicendo che qualche volta l’alcool è l’unica cosa che lo aiuta.

Il nuovo film di Lars von Trier, The House That Jack Built con Matt Dillon, sta già facendo parlare molto di sé e sta diventando un cult in pochissimo tempo. I distributori americani hanno infatti eluso la censura mandando comunque il film in sala, rischiando così pesanti sanzioni. Potete conoscere alcune curiosità sul film con questo nostro approfondimento.

Il sito The Guardian ha raccontato che lo shock di vedere il film non è nulla in confronto a quello di incontrare il regista.

The House that Jack Built Lars von Trier
The House that Jack Built

Forse è il destino di tutti i registi che vengono completamente assorti nella produzione di film intensi, violenti e talvolta anche maledetti, ma sembra che Lars von Trier sia stato colpito più duro dei suoi colleghi. La lotta all’alcool e la depressione hanno preso il sopravvento. Lars von Trier ha anche espresso la sua impressione su The House that Jack Built.

“Quando l’ho visto sullo schermo, l’ho percepito come molto forte. Mi è sembrato una specie di ultimo testamento.”

Il giornalista racconta che ha incontrato Lars von Trier nel mese di maggio in una grande villa in affitto vicino Cannes, in prossimità della presentazione del film al festival. Il regista, racconta, era più sobrio del solito. Il difficile rapporto fra Trier e Cannes è forse sitentizzato in questa battuta:

“È dura essere a Cannes e non bere.”

Quell’ambiente, e probabilmente il suo staff, lo tenevano sott’occhio per il bene della promozione del film. Con Cannes, del resto, Lars von Trier ha un rapporto di alti e bassi. Ha vinto la Palma d’oro per Dancer in the dark ed ha mandato in tumulto il festival per il suo scandaloso Antichrist. Poi nel 2011 la sua dichiarazione di simpatia per Hitler lo ha messo in una cattiva luce. Fu espulso dal festival e indagato dalla polizia danese. The House that Jack Built è stato invece piuttosto apprezzato a Cannes.  Il regista ha così commentato questo nuovo corso:

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“Il pubblico è stato gentile con me, e la cosa è toccante. Quando invecchi, queste cose ti toccano sempre di più”

Poi Lars von Trier parla del problema con l’alcool:

“Sto lavorando sul mio problema di alcolismo, il che è una buona cosa. Sono riuscito a stare lontano dall’alcol per 8 mesi e presto smetterò di nuovo. Quando devo, però, uso l’acol come un utile “strumento”. Se avessi un altro grande attacco d’ansia, sarebbe l’unica cosa in grado di aiutarmi.”

Lars von Trier continua rispondendo al giornalista che gli chiede se lavora anche da ubriaco:

“Hmm, dipende dal tipo di giornata. Per spiegarmi meglio, questo non mi aiuta con il mio lavoro, serve solo come medicina curativa. Ma quando senti che la tua ansia sta crescendo non puoi fare niente per mandarla via. Così ogni tanto l’alcool aiuta, ti concede la possibilità di dare forma a ciò che avevi in mente.”

Poi Lars von Trier aggiunge che lo spaventa tutto nella vita, tranne i suoi film.

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