A Beautiful Mind – Chi era veramente John Nash?

Il Premio Nobel per l'economia, che ha usato la matematica per sconfiggere la schizofrenia.

John Nash
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John Nash è stato il matematico dalla «mente stupenda», Premio Nobel e Abel, che ha rivoluzionato l’economia moderna e ispirato il celebre film A beautiful mind.

La pellicola pluripremiata (4 Premi Oscar, stasera su Rete 4 alle 23:29) è firmata Ron Howard. Il regista si è ispirato liberamente alla tormentata biografia del geniale John Nash, per consegnarci uno dei suoi film più commoventi.

Tuttavia, nonostante la sapiente interpretazione di Russell Crowe, il film ha ricevuto critiche da più parti. Né gli aspetti clinici della sua malattia, né le sue teorie vengono approfonditi.

Lo stesso Nash ha dichiarato in un’intervista esclusiva, di essersi «irrigidito sulla sedia» la prima volta che ha visto il film a causa delle «varie licenze poetiche» e degli «episodi mai avvenuti, come le visioni o il compagno di stanza immaginario.»

Riguardo al suo doppio sullo schermo, Russell Crowe, Nash dice: «Non l’ho sentito vicino a me, tuttavia nel complesso riesce a trasmettere il mio pensiero distorto e la mia malattia mentale.»

John NashIl film è dunque una rivisitazione della vita di Nash che si focalizza solo su alcuni punti, trattati inoltre, in modo approssimativo. Per ricostruire con precisione la storia di Nash, è preferibile rifarsi alla biografia da cui il film è tratto: Il genio dei numeri.

La scrittrice del libro, Sylvia Nasar ha raccolto le testimonianze di quanti lo hanno conosciuto, per ripercorrere le tappe della sua vita… Dall’infanzia solitaria alla carriera accademica, precocemente interrotta dalla malattia.

Dalla diagnosi di schizofrenia paranoide-allucinatoria, ai ricoveri coatti. Scorrendo tra le pagine del libro scopriamo anche che John Nash non ha mai sofferto di allucinazioni visive, come nel film.

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Ciò che invece il regista non racconta, è la torbida vita sentimentale di Nash; le fughe in Europa per cercare consensi; il decennio trascorso separato dalla moglie in seguito alla sua richiesta di divorzio e molto altro…

Tra le varie libertà che il regista si prende, la censura delle sospette tendenze omosessuali ha fatto molto discutere.

Alcune associazioni gay americane hanno dato vita a vivaci proteste. Dal canto suo, Howard si è difeso dicendo di aver ignorato il lato omosessuale della personalità di Nash per evitare eventuali associazioni con la malattia mentale.

Il matematico ha sempre negato di essere omosessuale ma non si può ignorare l’arresto subito per atti osceni con un uomo in un bagno pubblico, pagato con il licenziamento dalla Rand corporation.

All’istituto per la sicurezza nazionale gli omosessuali non godevano di buona fama perché ritenuti “più facilmente ricattabili” dall’intelligence comunista.

Prima di diventare il “Russell Crowe che crede solo nelle equazioni dell’amore” e deve tutto alla moglie, John Nash ha avuto un passato sentimentale piuttosto oscuro.

Durante un breve ricovero, il 2 settembre 1952, Nash conobbe l’infermeria Eleanor Stier. Dalla loro relazione, un anno dopo, nacque il piccolo John David col quale non ebbe mai un rapporto sereno. Nash cercò in ogni modo di nascondere la relazione, rifiutò di sposare Eleanor e persino di aiutarla col bambino.

Tanto che John David dovette essere dato in adozione! Solo in tarda età, sconfitta la malattia, gli offrì finalmente il proprio cognome, ma il figlio rifiutò.

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In seguito, iniziò una relazione con una studentessa che assisteva ad una sua lezione all’università. La brillante e promettente Alicia Larde diventerà sua moglie nel 1957. L’anno seguente, all’età di 30 anni, Nash ebbe il primo, devastante episodio di schizofrenia.

Sua moglie Alicia (con la quale nel frattempo aveva avuto un bambino) cercò di aiutarlo, ma alla fine fu costretta a firmare per il primo ricovero coatto. Nel 1961, Nash fu ricoverato per la seconda volta e sottoposto per lungo tempo a trattamenti estremi ed invasivi, come lo shock insulinico. Questo ricovero creò una frattura tra John e la moglie che culminò nel divorzio nel 1962.

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Nel 1970 Nash tornò insieme alla moglie Alicia e i due si risposarono nel 2001. Alicia lo sostenne sempre, non senza sacrifici, ed è soprattutto grazie a lei se Nash ha potuto interrompere la terapia a base di antipsicotici e riuscire a gestire da solo le allucinazioni. Ma oltre alle equazioni dell’amore, sono state quelle puramente matematiche a salvarlo:

 «La matematica, il calcolo e i computer sono stati la medicina che mi ha riportato ad un’idea più razionale e logica, aiutandomi a rifiutare il pensiero e l’orientamento allucinatori.»

John Nash e la moglie Alicia, sono deceduti il 23 maggio 2015 in un incidente stradale, a bordo di un taxi nel New Jersey. Nash stava tornando dalla Norvegia, dove si era recato per ritirare il più importante riconoscimento matematico, l’Abel Prize.

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