Larraín alla prese con Ema, il suo nuovo film

Pablo Larraín dopo due anni di pausa ritorna dietro alla cinepresa con Ema, un film che assicura il regista sarà un dramma ad alto impatto visivo

Ema
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Pablo Larraín dopo due anni di pausa si riposiziona dietro alla cinepresa. Oggi, infatti, in Cile al porto marittimo di Valparaiso iniziano le riprese del suo nuovo film Ema. Il regista cileno, dunque, approfitta dello slittamento del progetto The True American al 2019, per proporre sul grande schermo una nuova storia scritta insieme allo sceneggiatore Guillermo Calderòn e al drammaturgo Alejandro Moreno.

In Ema prenderanno parte Paola Yanini, Santiago Cabrera ed anche l’attore feticcio di Larràin, Gael García Bernal (No e Neruda) affiancato, infine, da Mariana Di Girolamo, al suo debutto nel mondo della settima arte. Nel film Bernal interpreterà il coreografo di una compagnia locale di danza e Di Girolamo vestirà i panni di sua moglie, che lavora come insegnante. La coppia dovrò fare i conti davanti alle conseguenze di un’adozione che non va a buon fine, nello stesso momento in cui il loro nucleo familiare inizia a sgretolarsi.

Larraín, parlando del film, afferma che per la storia avrebbe trovato diversi personaggi in grado di espriemersi attraverso la danza contemporanea, tra cui anche il reggaeton. Tuttavia il regista conferma che il film non sarà un musical, ma più un’analisi sul mondo familiare e sulla crisi di quest’ultimo:

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“Penso che l’idea di famiglia sia cambiata in un modo unico e sorprendente. C’è una nuova comprensione della dinamica familiare che vorrei affrontare come un riflesso del mondo contemporaneo. Credo che Ema sarà un melodramma, un genere che non ho mai fatto, dove l’affetto delle persone per gli altri sono essenziali per la storia. Ci sarà molta musica e molte scene in cui le persone condividono i loro sentimenti”

Le scene di danza saranno curate dal coreografo Josè Vidal e il regista ha pianificato di girare il film lungo le suggestive strade scoscese di Valparaiso, basando le scene sui ballerini di strada.

“È un modo per trasmettere un messaggio – potrebbe essere un messaggio politico, o un messaggio religioso o una sorta di vandalismo. Invece di urlare, escono e ballano. Si esprimono lasciando una traccia sulla città. Sarà un film di grande impatto visivo”.

Al pari di come fece con The Club del 2015, Larrín con Ema ha in programma di condividere le scene da girare con i suoi attori il giorno prima di ogni ripresa. Quindi anche loro non conoscono l’intera storia.

Dietro alla produzione del film, attraverso la società Fabula Films c’è anche Juan De Dios Larraín, il fratello del regista. Fabula Films, ha recentemente prodotto Una donna fantastica di Sebastian Lelio, che ha vinto l’Oscar per il miglior film in lingua straniera a febbraio, ed è attualmente in post-produzione per il remake di Gloria, interpretato da Julianne Moore.

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Per il momento non si parla ancora di una data certa per l’uscita del film, ma se tutto andrà secondo i piani, Larraín completerà sia Ema che The True American il 2019. Riproponendo quello che ha già fatto 2016 con i due film che lo hanno consacrato: Neruda e Jackie. Sulla question Larrín scherza:

“Mi piacerebbe concepire i mie film come un singolo bambino, eppure ogni volta vengono fuori come gemelli. L’unica cosa che questi due film hanno in comune è che entrambi sono realizzati da fotocamere, perciò sono da prendere come due cose separate”.

Ancora una volta, Larrín con Ema e The True American si ritroverà a dover lavorare sia in cileno si in inglese, ma è lui stesso a dirsi emozionato e felice di questa doppia produzione.

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