Thirty Seconds to Mars – Direzione giusta?

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I Thirty Seconds to Mars si sono sempre caratterizzati per un rock alternativo/punk innovativo ma negli ultimi due singoli preannunciano un cambio di stile.

Sin dal loro primo singolo Capricorn, che ha accompagnato poi l’uscita del primo album, sottolineavano il loro rock alternativo e punk unico. In esso si nota subito un grande lavoro di produzione e post-produzione con l’utilizzo anche di effetti, usati sempre con garbo e senza mai esagerare. I Thirty Seconds to Mars furono subito acclamati dalla critica portando una ventata di aria fresca nella scena musicale. Diventarono presto una macchina perfetta, producendo album intervallati da tour sempre più impegnativi, arrivando anche a battere il Guinnes World Record per il tour più lungo, performando 309 concerti in 2 anni.

Il loro stile unico ha contagiato ed appassionato milioni di ascoltatori, grazie ad una cura superba della musica, dei video e dei messaggi che trasmettono. Basta pensare alle canzoni che hanno scritto la loro storia: A Beautiful Lie che inneggia al salvare l’ambiente e di cui girano il video nel circolo polare artico; The Kill nel quale rimettono in scena il celebre Shining; fino a This is War che è una canzone per la pace e molto altro. Da sempre sono portatori di messaggi positivi ed impegnati, come il loro motto provehito in altum dal latino letteralmente rivolti verso l’alto che inneggia a non porsi limiti, a sognare, come esplicato in Do or Die: dream out loud. Quest’ ultimo è un tema molto a cuore del cantante. Egli lo canta sin dal primo album fino all’ultimo che appunto intitola Love, Lust, Faith+ Dreams.

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Fotogramma di A Beautiful Lie

Tutto questo si veicola attraverso la loro musica, che è innovativa anno per anno e, tra uno scream e un coro, si modifica. Anzi, piuttosto si rinnova.

Infatti la band sta lavorando ad un nuovo album, ed un nuovo tour, di cui sono usciti i primi due singoli: Walk on Water e Dangerous Night. Questi segnano una sterzata di stile che molti hanno gradito e tanti altri hanno criticato. L’album si prospetta molto più pop del previsto, con basi e voce che si avvicinano di più alla musica elettronica, piuttosto che ad una band rock con strumenti analogici. La batteria, come gli altri strumenti, sembra interamente prodotta da un computer e la voce in molti tratti ha fin troppi effetti e non lascia spazio al vero timbro di Jared Leto.

I fans di lunga data ascoltando questi due singoli sono inorriditi da questo cambio e invece molti altri, che magari li stanno scoprendo proprio grazie ad esso, li adorano. Insomma o li odi o li ami.

A questo si aggiunge che i testi, che in un primo momento venivano spacciati come totalmente innovativi, risultano invece molto banali. Sono semplicemente il tritume di frasi fatte riguardanti l’amore e la lotta personale che portano i Thirty Seconds to Mars a risultare quasi una parodia di loro stessi, però con più autotune e loop. Sembrano quasi aver perso la creatività e la voglia di fare che li distingueva, magari colpa anche dei vari impegni personali che hanno preso. Jared ormai lanciato nel mondo della moda e del cinema, tra servizi fotografici ed Oscar. Il fratello Shannon invece ad occuparsi della sua azienda di produzione del caffè.

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A questo si aggiunge che i fans si sentono presi in giro dal famoso soon di Jared, che ormai utilizza anche lui con ironia sapendo che dopo il suo manca poco passano anni. Infatti sono ormai mesi che annuncia l’uscita imminente dell’album. L’ultimo tweet risale proprio a poco tempo fa, dove dice che ormai l’album sarà finito in un paio di giorni, finalmente. Di questo sono uscite due canzoni e il tour è alle porte, saranno a Roma il 16 Marzo ed a Bologna il 17.

Il tempo stringe e sarebbe una delusione dover assistere ad una performance uguale a quelle dello scorso tour, ad eccezione di sole due canzoni.

In ogni caso noi aspettiamo fiduciosi e magari all’uscita della loro nuova creazione ne riparleremo. Se la direzione musicale che stanno prendendo sia effettivamente quella giusta non possiamo saperlo, perchè ovviamente alcuni ne sono entusiasti ed altri meno. Ciò che speriamo è che riescano a mantenere una loro unicità e che non diventino l’ennesimo gruppo pop che non emoziona o comunica qualcosa. Considerando anche che questo sarà il loro ultimo album. Infatti i Thirty Seconds to Mars, a detta del cantante, dopo questo si dedicheranno a produrre dei singoli quando sentiranno di voler comunicare qualcosa. Senza album, tour o con dei tempi da rispettare. Magari questa sarà la mossa migliore per potersi dedicare con più calma alla musica e, magari, con più cuore.