Isle of Dogs – Wes Anderson: “Miyazaki e Kurosawa mi hanno ispirato”

Durante la conferenza di presentazione alla 68ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino, Wes Anderson ha parlato di Isle of Dogs, della sua lavorazione e dei modelli che lo hanno ispirato.

Wes Anderson parla di Isle of Dogs.
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Come vi avevamo anticipato, Isle of Dogs ha aperto la 68ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino.

Durante la conferenza stampa di presentazione, Wes Anderson si è finalmente espresso a ruota libera riguardo la sua ultima fatica.

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Accompagnato da buona parte del suo cast vocale e dai suoi sceneggiatori (Roman Coppola, Jason Schwartzman e Kunichi Nomura), il regista ha esordito parlando della genesi dell’opera:

“Jason, Roman ed io abbiamo iniziato questo progetto con l’idea di parlare di un branco di cani abbandonati che vivono nella spazzatura, in una discarica.”

Wes Anderson, dopo aver ammesso che questa non sia stata certo la sua idea più audace, ha poi continuato:

“Avevamo anche parlato di fare qualcosa in Giappone. Volevamo realizzare qualcosa che si legasse al nostro amore condiviso per il cinema giapponese, in particolare per Kurosawa. La nostra storia avrebbe potuto essere ambientata ovunque, ma poi abbiamo capito che avrebbe dovuto svolgersi in una versione immaginaria del Giappone.”

Wes Anderson è stato chiarissimo: tutto è cominciato con i cani, l’idea del Giappone è giunta in un secondo momento. E’ proprio in seguito a questa illuminazione che si è deciso di aggiungere l’attore Kunichi Nomura al team di sceneggiatori. Il suo contributo si è infatti rivelato fondamentale nel costruire la giusta atmosfera.

Il progetto, inizialmente, doveva ricalcare la prospettiva dei filmaker degli anni ’60. Il film si sarebbe ambientato ai nostri giorni, ma il presente sarebbe stato filtrato attraverso gli occhi degli autori passati. Dopo che l’idea è stata scartata, Wes Anderson e i suoi hanno deciso di spostare la storia nel Giappone del domani.

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A guidare il regista è stato anche il suo immenso amore per l’animazione giapponese:

“Mi sono avvicinato all’animazione giapponese nel periodo precedente alla realizzazione di Fantastic Mr. Fox.”

Sono due i Maestri che hanno ispirato Wes Anderson:

“Per il progetto attuale ci siamo ispirati fondamentalmente a due registi: Kurosawa e Miyazaki.”

Riferendosi nello specifico a Miyazaki, Wes Anderson ha dichiarato:

“Miyazaki è un maestro nei dettagli e nei silenzi. Con Miyazaki percepisci la natura e ricevi momenti di pace. Ha un ritmo che non riesci a trovare nella tradizione dell’animazione americana. Questo ci ha ispirato parecchio.

Lavorando con Alexandre Desplat, ci sono stati momenti in cui abbiamo dovuto fare un passo indietro rispetto a ciò che avevamo in mente perchè, musicalmente parlando, il film richiedeva quiete. Questo è venuto da Miyazaki.”

Il regista si è voluto soffermare anche sull’eccezionale cast vocale di cui ha potuto disporre:

“La maggior parte del cast è formato da persone con cui lavoro da anni e che amo profondamente. In un certo senso, posso dire che questo gruppo rappresenta la lista di persone che avremmo voluto dal primo momento nel nostro film.”

Sulla questione ha voluto dire la sua anche l’immancabile Bill Murray. L’attore, fedele collaboratore di Wes Anderson, ha dichiarato che far parte di questo cast vocale è un po’ come essere uno dei cantanti presenti nel video di We are the world:

“Queste sono alcune delle più grandi voci disponibili in ambito cinematografico. Sarei felice di cantare con loro anche se ottenessi un solo versetto.”

Wes Anderson ha deciso di soffermarsi anche sulla lavorazione del film parlando, in particolare, delle sfide dell’animazione in stop-motion:

“Con l’animazione, devi affrontare sfide peculiari. Ad esempio, può succedere che il pupazzo che devi usare non sorride come avevi programmato. Tu magari hai lavorato sul progetto per due anni e mezzo e, all’improvviso, ti trovi di fronte a problemi del genere.

In questo ambito, ti si presentano molte sfide del genere, ma c’è sempre un modo per aggirarle, c’è sempre una soluzione. Non hai scelta, devi trovare un modo. Lavori sul burattino, lo modifichi, insomma, trovi una soluzione qualsiasi.”

Come vi avevamo anticipato, il film dovrebbe arrivare nelle sale americane ad aprile. In attesa di poter vedere Isle of Dogs anche nei nostri cinema, vi riproponiamo il VIDEO con cui il regista ha introdotto la lavorazione dell’opera.

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Buona lettura!