Top 15 Film ambientati a Roma

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6. Roma, città aperta di Roberto Rossellini (1945)

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Roma, occupazione nazista, 1944. Manfredi (Marcello Pagliero), ingegnere comunista, sfugge alla Gestapo rifugiandosi a casa di Francesco, promesso sposo di Pina (Anna Magnani), entrambi sostenitori della resistenza: Pina, insieme al figlio Marcello e al parroco locale Don Pietro (Aldo Fabrizi) cercheranno di aiutare Manfredi nella rischiosa impresa di consegnare un’ingente somma di denaro ad un gruppo di partigiani alle porte di Roma.

Rossellini, con la sua macchina da presa, ricerca squarci di vita vissuta nella quotidianità turbata dalla guerra. Racconta i volti e situazioni normali in una condizione impietosa, una testimonianza in pellicola: l’urlo straziante di Pina e la sua corsa disperata, tra le case di una città violentata da un’iniqua autorità usurpatrice della dignità dei suoi abitanti, è l’urlo di mille donne del passato, scolpito nella memoria. Immagini che scorrono senza alcun tentativo di stupire, tra le strade vuote immerse in un lacerante silenzio.

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Un’altra perla rappresentativa del neorealismo cinematografico italiano, primo film della Trilogia della Guerra con Paisà (1946) e Germania anno zero (1948). Vinse il Grand Prix a Cannes nel 1946, una nomination agli Oscar come miglior sceneggiatura originale, due Nastri d’argento (miglior regia e miglior attrice non protagonista ad Anna Magnani). Inserito anch’esso nella lista de “Le 100 pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978”.