Sausage Party – Recensione

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È Sausage Party la nuova commedia animata vietata ai minori di 14 anni che il 31 Ottobre 2016 uscirà nelle sale italiane. Nato da un’idea di Seth Rogen e messo in scena da Grieg Tiernan e Conrad Vernon, l’audace lungometraggio è destinato a sconvolgere e divertire il pubblico con un linguaggio spinto e stereotipi culturali davvero geniali. Rogen recluta i suoi ormai consueti collaboratori e presta ai personaggi le loro voci: Jonah Hill, Bill Hader, Michael Cera, James Franco, Salma Hayek, Kristen Wiig e niente di meno che Edward Norton.

Brenda (Kristen Wiig), Frank (Seth Rogen), Sammy (Edward Norton) and Lavash (David Krumholtz) in Columbia Pictures' SAUSAGE PARTY.
La trama assume le caratteristiche del tradizionale film d’animazione (un contesto – un gruppo di amici – un prologo – eventi – squilibrio/tracollo – scena d’azione –  riequilibrio) mentre la messa in scena esce fuori dagli schemi:

Frank è una salsiccia che vive in un pacco per insaccati in compagnia dei suoi amici e simili Barry e Carl all’interno di un ipermercato insieme ad altri alimenti il cui unico obiettivo e Credo comune è essere scelti dagli Dei (gli umani) per varcare le soglie del supermarket ed approdare nel Grande Oltre. Frank sogna di poter finalmente consumare il proprio rapporto con la sua amata Brenda, un panino da hot dog. L’equilibrio e la quotidianità di Frank e degli abitanti dell’ipermercato viene poi nettamente minata nel momento in cui una mostarda, precedentemente acquistata e riportata indietro, tenterà di sfatare il mito del Grande Oltre.

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Un’opera sferzante che si presenta come un anonimo cartone animato per tutta la famiglia ed assumerà poi i toni crudi di un horror/splatter non adatto proprio a tutte le età. Vi sono marcati riferimenti all’eros, un’esplicita fisionomia sessualmente riconoscibile dei personaggi come quella di Brenda e dello stesso Frank ovviamente scelto per la figura tipicamente fallica e forti allusioni omosessuali (per esempio Teresa, un (“lesbo”) taco doppiato da Salma Hayek). Ma anche l’arguto richiamo alla corruzione e questione religiosa soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi come il pakistano Abdul Karenn Lavash (una piadina tipica mediorientale) e l’israelita Sammy Bagel che durante le loro gag sottolineano metaforicamente la rivendicazione del territorio. Vi sono poi anche omaggi al grande schermo come la scena dello schianto con il carrello: lo scenario apocalittico e appannato ricorda lo sbarco in Normandia della più famosa pellicola spielberghiana “Salvate il soldato Ryan” ed alcuni omaggi a personaggi noti come la gomma da masticare a mo’ di Stephen Hawking.

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Sausage Party diverte e trasforma la perversione in un quadro esistenziale mescolando virtù e vizi: nella tessitura dell’elaborazione critica non viene, ovviamente, trascurata la questione dell’abuso di stupefacenti e sostanze psicotrope che addirittura sono propulsore e motore dell’azione.

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quindi in primis un’esperimento procace e molto divertente che segue le orme, possiamo dire, del più noto South Park. Insomma un cartone animato atipico, pungente e perfetto per trascorrere una piacevole serata con gli amici.