Indice
Seguiteci sempre anche su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp!
Ecco la nostra recensione di Giurato Numero 2, nuovissimo film dell'infinito Clint Eastwood
Il 14 novembre arriverà in sala Giurato Numero 2, nuovo film dell’infinito Clint Eastwood che alla veneranda età di 93 anni continua a regalare cinema. La pellicola vede come protagonista Nicolas Hoult, coadiuvato da Toni Collette, JK Simmons e Kiefer Sutherland. Ecco dunque la nostra recensione.
Giurato Numero 2 segue Justin Kemp, un giornalista della Georgia che aspetta un bambino dalla moglie Ally. È una gravidanza ad alto rischio, quindi il momento non è ideale quando viene scelto come giurato in un importante processo per omicidio.
L’imputato, James Sythe, è accusato di aver ucciso la sua ragazza, Kendall Carter, dopo che i due avevano avuto una discussione accesa in un bar una sera. Mentre emergono i fatti del caso, Justin, che si sta riprendendo dall’alcolismo, si rende conto di essere stato in quello stesso bar proprio la sera in questione, e di aver investito qualcosa che aveva pensato fosse un cervo mentre tornava a casa in auto.
Allarmato all’improvviso dal fatto di poter essere più coinvolto di quanto pensasse nella morte di Kendall, Justin chiede consiglio al suo sponsor degli Alcolisti Anonimi, Larry, che è anche un avvocato. Quest’ultimo consiglia a Justin di tacere, altrimenti rischia una seria pena detentiva. Ma Justin, preoccupato che il suo silenzio possa mandare in prigione un innocente, cerca di salvare l’imputato sotto processo senza incriminarsi facendo qualcosa che rivelerebbe la sua colpevolezza.
In molti potrebbero pensare che girare un legal drama che ha la pretesa di mettere alla berlina il sistema giuridico americano a 93 anni possa non essere una buona idea. Insomma, l’età è importante e si tratta di un genere impegnativo. Beh, questa cosa è vera per tutti, tranne che per Clint Eastwood che nonostante i molti anni di carriera sulle spalle continua a incantare e a regalare cinema di livello altissimo.
Giurato Numero 2 è infatti un film girato con una sapienza e una lucidità che tutti vorremmo avere una volta raggiunta la ragguardevole età di Clint. Il leggendario regista si prefissa lo scopo di scavare nelle falle del sistema giuridico americano e ci riesce in modo assolutamente egregio. Salendo sulle spalle di quel capolavoro che fu Parola ai giurati di Sidney Lumet, Clint infatti crea una situazione di partenza simile, ovvero sia una giuria convinta per 11 dodicesimi della colpevolezza dell’imputato, per prendere una direzione totalmente opposta e decisamente più caustica.
In questo Giurato Numero 2 infatti, il membro dissidente della giuria non è un uomo dominato dai suoi principi morali, ma è una persona coinvolta direttamente nel processo dibattuto, cosa che rende tutto il film incredibilmente interessante. Justin deciderà di salvare sè stesso mandando in prigione un innocente o farà la cosa giusta distruggendola sua vita? Anche per chi guarda è davvero difficile capire dove sia la vera giustizia nella vicenda, come lo stesso Clint ci dice per bocca di Justin sul finale.
Attraverso questo cavallo di Troia nel sistema giuridico, Eastwood evidenzia tutti i limiti e i problemi di un modo di procedere che, sebbene venga ripetuto più volte essere imperfetto ma giusto, ha davvero tanti problemi. Il clamore mediatico creatosi attorno al processo, le ambizioni politiche del vice procuratore distrettuale che guida l’accusa, la fretta dei giurati di tornare a casa o il loro passato, questi sono tutti elementi che non dovrebbero in alcun modo influenzare una decisione che riguarda la vita di una persona, eppure lo fanno.
Dove effettivamente bisogna arrivare prima di accettare di far parte di un sistema sbagliato? Quante volte bisogna girarsi dall’altra parte fingendo di star facendo la cosa giusta? Sono solo alcune delle domande che Eastwood pone continuamente e alle quali non dà risposte perchè la verità è che il sistema ha problemi strutturali che non possono essere sanati. E dunque l’unica via è l’ostentazione di giustizia più che la giustizia vera. Una sfumatura che distingue l’innocenza dall’ergastolo.
Per fare tutto questo Clint Eastwood si affida ad un cast davvero stellare. Nicolas Hoult si conferma ancora una volta uno degli attori più talentuosi al mondo e Toni Colette è semplicemente monumentale. Davvero notevoli anche Chris Messina, J.K. Simmons e Zoey Deutch che fanno da collante tra le varie vicende vissute in aula.
Tecnicamente Giurato Numero 2 è asciutto e pulito. Clint Eastwood non vuole che sia la sua mano a portare avanti la trama, quanto invece il suo cast. Tuttavia ci sono momenti in cui i virtuosismi di uno dei grandi maestri del cinema abbelliscono e impreziosiscono le scene. Il montaggio alternato durante le arringhe degli avvocati, le inquadrature studiare per essere diegetiche o primi piani strategici per veicolare emozioni. Clint Eastwood sa come si racconta una storia e ancora una volta l’ha fatto vedere al mondo. Anche a 93 anni.
In conclusione Giurato Numero 2 è un film eccellente con un cast in totale stato di grazia guidato da un monumento della Settima Arte che non si stanca di veicolare i messaggi in cui crede attraverso il cinema nonostante le molte primavere sulle spalle. I legal drama sono un genere difficile da realizzare nel 2024, in quanto la loro natura spesso statica ed estremamente verbosa cozza con la frenesia e di una società sempre più iper cinetica. Eppure Clint riesce a stupire rendendo assolutamente godibile anche un’opera del genere. Se questo dovesse essere il suo ultimo film, di sicuro potremmo dire serenamente che avrebbe concluso la sua carriera con una nota altissima.
Ma ogni amante del cinema spera di vedere ancora un altro film. Perchè Clint è Clint.
Che ne pensate? Andrete a vedere Giurato Numero 2?