Su Sky e Now TV è appena arrivato l’ultimo episodio di The Penguin, serie spin-off di The Batman che vede protagonista Colin Farrell. Lo show ha ottenuto un grande riscontro sia di critica che di pubblico grazie al suo lavoro superbo sui personaggi e sul world building. Tuttavia l’assenza ingiustificata di qualsivoglia riferimento al Cavaliere Oscuro penalizza la credibiltà di una serie che dal punto di vista tecnico rasenta la perfezione. Ecco la nostra recensione
The Penguin, la Trama
Dopo gli eventi di The Batman, a Gotham c’è un vuoto di potere nella criminalità a seguito dell’uccisione di Carmine Falcone e vista la momentanea prigionia di Salvatore Maroni. Oz Cobb dunque, dopo una vita da autista e da spalla destra, vuole fare il grande salto e divenire il padrone della città.
Tuttavia, per sua sfortuna, da Arkham ecco tornare dopo 10 anni Sofia Falcone, figlia di Carmime che è pronta a rivendicare ciò che è suo. Oz dovrà dunque lavorare di astuzia e di inganno per riuscire a mettere contro i Falcone e i Maroni e prendersi il ruolo di Boss che tanto agogna.
Dopo il grande successo di The Batman, l’aspettative dei fan nei confronti di questa The Penguin, serie che deve fungere da ponte tra i vari film della saga cinematografica dedicata al Cavaliere Oscuro di Matt Reeves, erano alle stelle. E quindi iniziamo questa recensione dicendo che, se siete tra quelli che temete di rimanere delusi, state tranquilli, non accadrà. La showrunner Lauren LeFranc ha infatti fatto un lavoro maestoso per creare una realtà criminale di Gotham che sia coerente con quella vista in The Batman e anzi, a migliorarla.
Se infatti nel film di Reeves il focus era concentrato principalmente sulle azioni terroristiche dell’Enigmista e sui loschi affari di Carmine Falcone, in questa The Penguinla forbice si amplia notevolmente e sul piatto vengono messi molto più elementi: non solo i Falcone che devono fare i conti con la mortire del Boss Carmine, ma anche la voglia di rivalsa dei Maroni, la micro criminalità che si trova nelle zone derelitte di Gotham e, ovviamente, l’ambizione di Oz, pronto a salire in cima alla ‘catena alimentare’.
La trama di fondo di The Penguinè dunque una storia di mafia che serve a stabilire le gerachie criminali con le quali dovrà fare i conti in futuro Batman. A tal proposito, leviamoci subito il dente. Il difetto peggiore e assolutamente ingiustificabile di questa serie è la totale e incomprensibile assenza del Cavaliere Oscuro. Alla base di questa mancanza c’è sicuramente un’incompatibilità di impegni tra Robert Pattinson e la HBO.
Tuttavia è assolumente impensabile che i criminali di Gotham, anche i più piccoli e indifesi, vadano in giro di notte a fare bisboccia quando, fino a prova contraria, Batman è ancora li a vigilare sulla città. Alla fine del film di Reeves infatti, Il Cavaliere Oscuro è in piedi pronto a combattere il crimine. Dove si trova dunque durante gli eventi di The Penguin?Il fatto che non si faccia mai riferimento a lui, anche solo con un dialogo o mostrando il Bat-Segnale, è un errore da matita blu.