Final Fantasy VII Rebirth – le nostre impressioni del finale

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Final Fantasy VII Rebirth è senza dubbio uno dei titoli più importanti in uscita quest’anno ed è evidente come nell’ultimo mese videogioco di Square Enix abbia monopolizzato l’attenzione degli appassionati, che dopo il finale di Final Fantasy VII Remake aspettavano con ansia risposte alle loro domande.

Il primo capitolo del progetto Remake uscito nel 2020 aveva infatti sollevato importanti interrogativi e aveva svelato le intenzioni degli sviluppatori. L’obiettivo infatti non era soltanto quello di riadattare la storia del gioco originale alle grafiche moderne bensì quello di raccontare una storia tutta nuova, che avrebbe influenzato per sempre la nostra concezione del titolo originale datato 1997

Final Fantasy VII Rebirth ha risposto a molti domande emerse fra gli appassionati ma il finale si è rivelato essere ancora più contorto e divisivo di quello di Remake. Dopo aver completato l’ultima opera di Square Enix e aver fatto decantare le nostre idee vorremo proporvi la nostra interpretazione di questo controverso finale e cercare di riorganizzare gli eventi in attesa del terzo e ultimo capitolo della saga.

Sembra superfluo avvisare che da questo momento in poi gli spoiler sul finale del gioco saranno inevitabili, quindi se non avete giocato a Final Fantasy VII Remake o Rebirth vi consigliamo di farlo prima di continuare a leggere. Saranno presenti inoltre spoiler sul titolo originale che, sebbene sia un gioco uscito quasi trent’anni fa, potreste aver intenzione di recuperare e ci sembra giusto mettervi in guardia prima di rovinarvi il finale.

cloud black ffvii

Durante l’ultimo capitolo, quando la squadra riesce a scappare dal Tempio degli Antichi, ci troviamo di fronte ad un Sephiroth minaccioso che prende il controllo di Cloud, con lo scopo di farsi consegnare la Black Materia. In quei momenti concitati in cui il nostro protagonista insegue Aerith per sottrarle il prezioso cimelio noi giocatori ci sentiamo completamente impotenti e, una volta che Sephiroth se ne impossessa corriamo in soccorso dell’Antica, che nel frattempo sta per precipitare nel vuoto.

Mentre Cloud sta afferrando Aerith per impedirle di cadere, Sephiroth fa precipitare entrambi con una sferzata della sua Masamune. A partire da questo momento gli eventi iniziano a confondersi e gli sviluppatori sembrano voler intenzionalmente creare una situazione aperta alle più svariate interpretazioni.

Con il finale di Final Fantasy VII Remake abbiamo sconfitto i Numen e abbiamo capito come il gruppo si è svincolato dal proprio destino. Questo ha generato diverse linee temporali che differiscono in maniera sostanziale dagli eventi del gioco originale.

Il piano di Aerith

Subito dopo essere precipitati nel vuoto, Cloud e Aerith si risvegliano in una Midgar che è evidente diversa da quella della loro linea temporale. Cloud è palesemente confuso da questa situazione mentre Aerith sembra essere assolutamente tranquilla e avvolta da un’aura quasi eterea. I due protagonisti hanno una sorta di appuntamento, nel corso del quale notano un enorme squarcio nel cielo, che significa che quel mondo è destinato a finire.

Dopo una breve passeggiata per le strade di Midgar, i due si dirigono verso la chiesa del Settore 5 dove si erano incontrati la prima volta e Aerith porge a Cloud la White Materia prima di spingerlo in un portale che lo ricondurrà alla sua linea temporale originale. Prima di precipitare Cloud scorge Sephiroth entrare nella chiesa con la spada sguainata, facendoci intendere che di li a poco Aerith verrà uccisa.

La White Materia riportata da Cloud è fondamentale perchè Aerith compia il suo destino. Più volte nel corso del gioco ci viene mostrato come quella della Aerith della nostra linea temporale sia trasparente e vuota. Possiamo dedurre quindi che la protagonista abbia utilizzato Cloud per trasferire a se stessa la White Materia per fermare Sephiroth.

La situazione è già molto contorta, lo sappiamo, però è in questo momento che il gioco ci colpisce con la scena che tutti gli appassionati aspettavano. Vediamo Cloud entrare nella Capitale dimenticata, dove l’ultima della stirpe degli Antici sta pregando per evocare Holy e tentare di fermare Sephiroth.

Nel momento in cui vediamo la Masamune calare dall’ alto ci si gela il sangue e capiamo che è arrivato il momento di capire quale direzione Square Enix ha deciso di prendere. Inizialmente sembra che Cloud sia riuscito a fermare Sephiroth e cambiare glie eventi del videogioco originale. Questa euforia viene però subito smorzata dell’inquadratura sul resto del team, che è evidentemente scosso dalla visione del corpo sanguinante di Aerith.

Cloud abbraccia il corpo senza vita di Aerith

Cloud è in palese stato confusionale e noi, insieme a lui, non riusciamo a capire ciò che sta succedendo perchè il gioco ci mostra immagini contrastanti e contraddittorie. La chiave per capire questa vicenda sta però nelle parole di Sephiroth, che a questo punto della trama ha un’influenza enorme su Cloud. L’ex-SOLDIER dalla chioma argentata infatti sembra prendesi gioco di noi affermando: “Non vedrai mai la verità con occhi così offuscati” (You’ll never see the truth with such clouded eyes).

Questo porta a pensare che Cloud stia creando una sua realtà immaginaria nella quale è riuscito a salvare Aerith per non dover affrontare le conseguenze emotive della sua morte. Dopo l’epica boss-fight finale, nella quale sconfiggiamo una versione di Sephiroth con l’iconica ala nera, la narrazione riprende dal momento in cui il gruppo si trova sulle rive del lago al centro della Capitale Dimenticata.

Chi ha giocato all’originale del 1997 ricorderà che in questo momento Cloud adagiava il corpo esanime di Aerith sull’acqua e la squadra le dava l’ultimo addio. In Rebirth pare che questo solenne momento sia già avvenuto ma il giocatore vede la realtà dagli occhi di Cloud, che non lo ricorda perchè non vuole accettare la dolorosa perdita.

Il protagonista infatti è l’unico a non mostrare i segni del lutto e riesce addirittura a vedere una versione di Aerith che gli altri non percepiscono. Non ci è dato sapere se questa Aerith sia frutto dell’immaginazione di Cloud o sia davvero una sua manifestazione che proviene dal Lifestream e che ha deciso di comunicare con Cloud, l’unica certezza è che il resto del gruppo non può vederla e che il protagonista si comporta come se la sua morte non fosse mai avvenuta.

Square Enix sembra voler introdurre il concetto di ‘Narratorre inaffidabile’, perchè Cloud è sempre meno in grado di controllare se stesso a causa delle cellule di Jenova nel suo corpo e la morsa di Sephiroth su di lui sta diventando assoluta. Già dalle prime battute di Rebirth viene reso abbondantemente chiaro come lo stato mentale di Cloud sia precario e come questo metta in pericolo se stesso e i suoi alleati.

L’obiettivo di Sephiroth

Sappiamo che l’obiettivo principale di Sephiroth nel videogioco originale era di evocare Meteor e, attraverso l’assorbimento del Lifestream del pianeta, diventare un dio. L’obiettivo finale di questa versione di Sephiroth però sembra differente perchè pare che il Sephiroth dei Remake sia conscio delle diverse linee temporali e quindi consapevole che è destinato ad essere sconfitto.

Questo lo porta a influenzare gli eventi per cambiarne le sorti e, per sua stessa ammissione, ottenere una ‘riunione’. La cosiddetta riunione sta a significare la volontà di unire tutte le linee temporali e riportarle in una situazione in cui lui è in grado non soltanto di assorbire il Lifestream di un pianeta, ma quello di tutte le versioni possibili di Gaia.

ff7 rebirth sephiroth

Alcune sue citazioni e comportamenti non sono soltanto richiami ai vecchi giochi per i fan ma sembrano fa intendere che questa è una versione di Sephiroth futura e consapevole dell’esistenza di tutte le linee temporali. La stessa ala nera che Sephiroth presenta già nel finale di Final Fantasy VII Remake non appare nell’originale fino all’ultima boss-fight dell’intera avventura.

Sembra quindi che la vera sfida sia fra Sephiroth e Aerith, le uniche due entità che comprendono l’esistenza delle diverse linee temporali e le reali conseguenze che l’avventura del nostro gruppo potrà avere.

Potremmo teorizzare migliaia di possibilità sui significati il finale di Final Fantasy VII Rebirth ma lo scopo di questo articolo non è influenzare ciò che ognuno di voi è riuscito a capire nelle ultime concitate scene di questo ottimo lavoro di Square Enix ma tentare di fare un punto della situazione e confrontare le nostre impressioni la comunità di appassionati che circonda questo titolo da quasi trent’anni.

Ci auguriamo che la terza parte ci regali un finale che possa sbalordire anche i fan di lunga data e che ci permetta ancora una volta di lanciarci nelle più disparate teorie sul significato di questo pilastro della storia dei videogiochi

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