De Sica ricorda Villaggio: “Intelligente ma cattivo”

Parlando con La Repubblica, Christian De Sica ha ricordato, tra le altre cose, anche Paolo Villaggio

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Il 21 dicembre Chistian De Sica arriverà su Prime Video con Gigolò per caso, nuovo film di Caterina Carone. Per l’occasione ha rilasciato un’intervista a Repubblica dove ha parlato del suo nuovo lavoro.

Un film importante per me. Racconta di due solitudini che s’incontrano. Anche nelle difficoltà si può essere felici. Dopo tanti misogini maschilisti, poter fare un uomo perbene è stato bellissimo. Oggi c’è bisogno di far vedere il bene che c’è anche nel nostro Paese: non se ne pub più di film e serie violenti. Ho evitato stereotipi, seguito il consiglio di mio padre: dire le battute dopo aver guardato negli occhi e ascoltato l’attrice che hai davanti

Andando avanti De Sica ha parlato del suo libro Due o tre cose che mi sono capitate. Gli incontri di una vita, dove ci sono capitoli dedicati a molti grandi star italiane incontrate nella sua vita, tra cui Albert Sordi e Paolo Villaggio.

Quando ho iniziato avevo un fisico borghese, mentre i comici hanno un aspetto più popolare. Per essere credibile come fratello di Jerry Calà o amico di Carlo Verdone serviva il dialetto: mi sono ispirato a Sordi, lo consideravo uno zio, era sempre a casa mia. Il suo primo film, Mamma mia che impressione glielo ha prodotto papà

Villaggio era colto e intelligente, ma anche molto cattivo. Aveva un umorismo cattivo. È stato un grande, dopo Totò c’è lui, con la sua maschera di Fantozzi

De Sica ha poi parlato anche di Rossellini e Maurizio Costanzo.

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Quando girò nell’estate ’58 Il generale Della Rovere con mio padre, invece di mandarci a Ostia o Ischia in vacanza — loro giravano a Cinecittà — ci spedirono nella villa a Santa Marinella di Ingrid Bergman e Rossellini. Così conobbi i figli. A 18 anni mi sono fidanzato con Isabella. Volevo fare l’attore e per non rompere le scatole a papà chiesi a Roberto, che mi fece fare un luogotenente criminale a un processo di stregoneria a Port-Royal, girammo a Frascati. Roberto era intelligente, simpatico, bugiardo

Con Costanzo ho iniziato la tv ,Alle 7della sera. Era ancora solo un autore che scriveva le battute comiche per me, Villaggio. Aveva paura di prendere l’aereo da Roma a Milano, partivamo insieme col vagone letto di notte, dopo le prime puntate alcuni ragazzini mi salutarono, io abbassai la testa e lui mi disse “tu devi salutarli, questi sono il tuo futuro

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