Caparezza: perché Verità Supposte rimane il suo album più potente

Caparezza
Credits: telecaparezza / YouTube
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Verità Supposte, uscito nel 2003, rimane l’album di Caparezza che ha segnato i tempi e fatto la storia commentando amaramente su verità molto scomode che in quanto tali, appunto, sembra un po’ di prendere… dove sappiamo

“Suppone verità che in quanto supposte se le mette nel culo” canta Caparezza in Nessuna Razza, brano cardine del suo secondo album uscito nel 2003 e dal titolo, appunto, di Verità Supposte. Uno dei tanti giochi di parole alle quali il rapper pugliese ci ha abituati nel corso degli anni dà il la al filo conduttore del suo secondo disco.

Le verità di cui Capa canta nel disco sono infatti da lui “supposte” nel senso di presupposte, ossia tratte da ragionamenti e riflessioni ma non necessariamente comprovate dai fatti. Il rapper sa bene di non potersi ergere a depositario unico della verità (“Mi credi il messia? Sono problemi tuoi”, canterà in un altro brano cinque anni dopo), ma non può esimersi dal commentare tutto ciò che vede e che accade.

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E, in questo senso, le verità da lui osservate ed esplicitate si fanno alquanto “scomode” per non dire molto spiacevoli da digerire; anzi, è il caso di dirlo, da assumere per via non orale diciamo. E sono tutte derivate dai tempi difficili all’ombra dei quali questo disco viene scritto e prodotto.

La Seconda Guerra del Golfo (Follie Preferenziali), il razzismo incalzante (Vengo dalla Luna), l’edonismo forzato (Fuori dal Tunnel), la tv spazzatura (L’Età dei Figuranti) e la nostalgia di tempi più semplici (Limiti) sono solo alcuni dei complessi temi affrontati, in parte con ironia in parte sempre con voglia di provocare (La Legge dell’Ortica) pur non pretendendo di dare risposte definitive (Jodellavitanonhocapitouncazzo).

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