Strofe: Caparezza – Abiura di me

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Abiura di me è una traccia di Caparezza tratta dal suo quarto album, Le dimensioni del mio caos (2008). Il disco per intero è un concept album che, passando attraverso vari personaggi (raffigurati in copertina) prende l’avvio dall’anniversario delle proteste del ’68 per esprimere, come al solito, le varie visioni di Caparezza su ciò che lo circonda, e su sé stesso. Abiura di me, infatti, è una canzone di carattere introspettivo, nella quale il rapper pugliese riflette sulla sua stessa natura artistica.

Come spesso accade nella sua musica, Caparezza utilizza moltissime citazioni, in maniera qui spaventosamente coerente, circoscrivendole all’interno di un unico universo tematico: in questo caso, quello dei videogiochi. Già la base musicale fa la sua parte, rifacendosi alle colonne sonore semplici dei videogiochi 8-bit degli anni ’80, per poi passare al rock and roll negli incisi. Passiamo ad analizzare il testo.

“Se pensi che possa cambiare il mondo ti sbagli alla grande
È già tanto se mi cambio le mutande
Voglio solo darti un’emicrania lancinante
Fino a che non salti nel vuoto come uno stuntman”

Caparezza inizia schernendosi, avvisando già l’ascoltatore che il suo scopo non è essere un rivoluzionario, o un profeta, o, come accennato più avanti, un messia. Il suo scopo è, bensì, solo creare confusione. Ma come vedremo, sarà poi lui stesso a smentirsi su questo punto.

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“Pensavi che sparassi palle? Bravo
Io sono il drago di Puzzle Bobble
Come Crash mi piace rompere le scatole
Ma rischio le mazzate che nemmeno Double Dragon”

Ecco le prime citazioni di videogiochi, già tre in una strofa. Puzzle Bobble è un celebre puzzle game nel quale il giocatore deve appunto sparare delle “palle” colorate per distruggerne altre di colori simili e fare punti. Crash è ovviamente Crash Bandicoot, protagonista del’omonima saga di videogiochi, che nel gameplay deve appunto, tra le altre cose, distruggere delle scatole distribuite nei livelli per recuperare vari oggetti. Double Dragon, infine, è un videogioco di combattimento nel quale i protagonisti devono farsi largo, appunto, a botte.

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L’interpretazione di questa strofa è semplice: Caparezza si rivolge con sarcasmo ai suoi critici, che lo accusano di “sparare palle” (dire cose incongrue o incoerenti), asserendo che a lui piace “rompere le scatole” (essere scomodo, dire cose che nessuno vuole sentire), ma che appunto per questo rischia “le mazzate”, cioè di venire continuamente attaccato, come espresso nella strofa successiva.

“Sarà per questo che c’è sempre qualche blogger
Che mi investirebbe come a Frogger
Gli bucherò le gomme e bye bye
Al limite può farmi una Sega Mega Drive”

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Caparezza identifica i suoi critici nei blogger, ovvero commentatori di Internet senza specifica preparazione, che lo attaccano senza in realtà averlo capito. L’attacco subito si riassume nel tragico destino della rana del videogioco Frogger, la quale deve appunto attraversare una strada senza venire investita dalle auto che vi corrono. Anche il riferimento alle auto serve a descrivere la natura dei commenti dei blogger, commenti che vengono lasciati quasi “di passaggio”, come le auto del videogioco.

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Proprio per questo Caparezza si difende bucando le gomme delle suddette auto, e lasciando i proprio haters con un invito ironico e a doppio senso. Una “sega” sappiamo tutti cos’è, mentre il doppio riferimento riguarda la famosa console videoludica, oggi ricordata principalmente per il gioco Sonic, citato più avanti.

“Non mi vedrai salvare un solo lemming
Né stare qui a fare la muffa come Fleming
Non darmi Grammy né premi da star
Ma giocati il tuo penny e premi start”

Lemmings è un videogioco del 1991, nel quale il giocatore deve trarre in salvo dei piccoli animaletti, conducendoli attraverso percorsi impervi. Il riferimento successivo è ad Alexander Fleming, l’inventore della penicillina, che è appunto una muffa. Quando Caparezza dice che non starà a fare la muffa, intende ovviamente che non intende stare fermo, ma cercare sempre nuove soluzioni.

In questa strofa Caparezza rimarca che non ci si deve aspettare nulla da lui, né che lui meriti di essere premiato in nessun modo. Invece, quello che l’ascoltatore deve fare con la sua musica è prenderla per come è, trovandoci ciò che può, senza aspettative.

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Ecco perché chi ascolta Caparezza deve giocare “il suo penny”, cioè inserire in un ipotetico cabinato i soldi necessari per giocare una partita, e premere start, cioè appunto giocare. Sarebbe a dire, ascoltare le canzoni senza preconcetti. Il riferimento all’inserimento del penny richiama la realtà dei videogiochi cabinati anche per un altro motivo: le partite non potevano essere salvate. Questo in qualche modo rende una certa idea di effimerità: Caparezza non vuole scrivere la storia, vuole solo dire quello che pensa, per la breve durata di una canzone (cioè, di una partita).

“Io faccio politica pure quando respiro
Mica scrivo musica giocando a Guitar Hero
Questi argomenti mi fanno sentire vivo
In mezzo a troppi zombi da Resident Evil”

Saltiamo il ritornello, che analizzeremo alla fine, in quanto chiave finale dell’intero testo. In questa strofa, Caparezza dice ai suoi critici che per lui la musica è qualcosa di fondamentale, come lo è esprimersi in maniera critica. Ecco perché fa politica anche quando respira. Si sente “vivo” solo se affronta argomenti controversi, a differenza degli zombie di Resident Evil, celebre gioco survival horror. Questi zombie potrebbero essere sia altri suoi colleghi rapper, che affrontano tematiche a suo avviso poco rilevanti od originali (e sono perciò degli zombie, cioè poco dinamici), sia in generale altri commentatori di tematiche di attualità.

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Qui Caparezza, volente o nolente, riconosce le proprie capacità di lucido pensatore, e capace interprete della realtà contemporanea. E allo stesso tempo riconosce la qualità della musica che fa: “mica scrivo musica giocando a Guitar Hero”. In questo gioco, famoso una decina di anni fa, i giocatori utilizzano un controller a forma di chitarra per “suonare” alcune famose canzoni. Anche qui l’approccio di Caparezza è critico: non si può “scrivere” musica giocando a Guitar Hero, si può solo suonare pezzi già editi. La metafora serve al rapper per rimarcare l’originalità delle proprie produzioni musicali.

“Macché divo, mi chiudo a riccio più di Sonic
Fino a che non perdo l’armatura come a Ghost ‘n Goblins
Mi metto a nudo io
Non mi nascondo come Snake in Metal Gear Solid”

Questa strofa è particolarmente sottile. Caparezza dice di non essere un divo, e di volersi anzi chiudere a riccio come Sonic, il protagonista dell’omonimo videogioco, che è appunto un riccio. Tuttavia, questo chiudersi può comportare una perdita dell’armatura a causa dei continui attacchi, come in Ghost ‘n Goblins, dove il protagonista rimane letteralmente in mutande a furia di essere colpito. D’altra parte, se nel jet-set Caparezza è schivo, nelle sue canzoni si mette a nudo, esprime ciò che sente, e non si nasconde come Solid Snake, protagonista del gioco Metal Gear Solid, che in molte occasioni deve rintanarsi per non farsi scorgere dai nemici.

“Ho 500 Amighe, intesi? Faccio canzoni, mica catechesi
Prendo soldi con il pugno alzato come Super Mario
Ma non li ho mai spesi per farmi le righe come a Tetris
La scena rap è controversa
Sfuggo con un salto da Prince of Persia
Io non gioco le Olimpiadi Konami
Se stacco le mani l’agitazione mi resta”

Il primo riferimento è al computer Amiga 500, della Commodore, cioè sempre tecnologia video-ludica. Nel verso successivo Caparezza ammette di guadagnare volentieri con la sua musica: prende i soldi con il pungo alzato, cioè in gesto di trionfo; così fa Super Mario nei suoi livelli. Allo stesso tempo, dice però di non spenderli per farsi “le righe”, cioè nella droga. La “riga” è ovviamente una striscia di cocaina. Nella metafora, ci si riferisce all’incastro dei pezzi nel gioco Tetris, che devono formare una linea per impedire alla torre dei pezzi di salire.