Nick Cave sulla sua posizione politica al centro: “Il mondo è misterioso”

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Nick Cave si definisce politicamente centrista in una lunga lettera ai fan: “Semplicemente, non sono sicuro delle cose”

Nick Cave risponde ad alcune domande poste dai fan sul suo blog, Red Hand Files, in merito alla sua posizione politica. E, come c’è da aspettarsi da lui, la risposta è lunga ed esauriente: “Immagino che abitiamo uno spazio particolare nel mondo, voi e io, da qualche parte nel mezzo delle cose, da qualche parte nel centro“.

Séan O’Hagan, un mio caro amico e co-autore di Faith, Hope and Carnage [la biografia di Cave uscita nel 2022] mi ha detto questa mattina: ‘Voi centristi siete i peggiori. Non sapete da che parte state. Siete come fottute foglie nel vento’, col che credo intendesse che io non ho convinzioni, il che per certi versi è vero”.

“Spesso è questo il caso con noi cantautori perché abbiamo scoperto che una posizione più inquirente, più espansiva e meno trincerata ci serve meglio nella ricerca di un’idea illusoria ma bellissima. Nel centro ci sentiamo più liberi, meno costretti, meno dogmatizzati, meno bigotti”.

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“Vediamo il mondo come essenzialmente misterioso, spesso mistico, e ne siamo umiliati al punto da non dichiarare di conoscerlo o comprenderlo appieno. Vi danziamo agilmente attorno, seguendo i nostri distinti desideri, i nostri interessi, dovunque ci possano portare, con umiltà, con curiosità, con incertezza”.

“Sentiamo che non dobbiamo vivere secondo le immaginazioni prescritte di altri. Siamo aperti alla persuasione, eppure [siamo] per sempre noi stessi. Capiamo anche che il centro è in effetti tenuto insieme dalle sue estremità, e che ci servono i radicali per marcare i confini entro i quali giochiamo”.

“Ho cercato di rendere la mia posizione, così com’è, più pericolosa e sexy descrivendo me stesso a Séan come alt-centre, ma lui non se l’è bevuta. ‘Voi [centristi] semplicemente soffiate nella direzione in cui tira il vento’ ha borbottato, cupo. Era in un mood oscuro e sconfitto questa mattina: ‘Gesù amico cos’è che non va in te?’ gli ho chiesto ‘Hai letto il Guardian?'”

“[Ma] mi capisce bene, meglio di molti. Alla fin fine non so nulla di nulla di sicuro. Semplicemente non sono certo delle cose, se non di questo: in quelle rare occasioni in cui sono irrevocabilmente convinto delle mie posizioni e ho questa sorgente di giustizia che ruggisce dal di dentro, spesso sono semplicemente in errore”.

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“Più che altro, però, mi sento come se fossi sbattuto su e giù come quella foglia, colpito così e colà, da quei venti ampi e inquisitori, perplesso e umiliato dal mondo, curioso e più che altro stupito, senza alcun porto reale a cui approdare se non Dio, Lui stesso”. Che ne pensate? Come al solito le sagge e profonde parole di Nick Cave fanno molto riflettere.

Fonte: NME

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