5 Film da vedere su Netflix | Aprile 2022 [LISTA]

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Il ritorno di diversi format seriali importanti metterà per qualche settimana in secondo piano l’offerta di film da vedere su Netflix. Il mese di aprile sarà per lo più dedicato alle nuove stagioni di successi affermati, molti dei quali maturati al rango di veri e propri eventi. Nessuno vuole disperdere il flusso di accessi, e i film “originali” si accontenteranno del ruolo di comprimari.

Windfall e Granchio Nero non sono certo investimenti al livello di Red Notice o di Il Potere del Cane (che nel frattempo ha mancato l’ennesima occasione di regalare un Oscar a Ted Sarandos), né possono sperare di competere con il bombardamento di superhero movie attualmente in sala.

Giù quindi di vecchie certezze: la prima parte della sesta stagione di Better Call Saul arriverà a fine mese, accompagnata nei giorni precedenti dal ritorno di Ozark, e l’attesissima seconda carica di episodi di Russian Doll, resuscitato dopo tre anni di limbo.

Più cospicua l’offerta dei recuperi: Scorsese e Tarantino restano usato sicuro, mentre pare piovere dal cielo una fortunata carica di Will Smith a capitalizzare (involontariamente) sul revival di queste ore.

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La quota horror è coperta dal remake Blumhouse di Fantasilandia, mentre è ormai da qualche giorno online il Tolo Tolo di Zalone su cui tanto si è scritto e di cui non riparleremo: con i suoi 46 milioni, potrebbe passare alla storia come l’ultimo vero successo del cinema italiano, e tanto dovrebbe bastargli.

Ecco dunque cinque film da vedere su Netflix ad Aprile 2022!

5 film da vedere su Netflix ad Aprile 2022

Ovosodo – Paolo Virzì (1997)

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Ovosodo

Paolo Virzì si tende sempre a darlo un po’ per scontato. Troppo giovane per la beatificazione aprioristica garantita ai maestri dell’era Moretti, troppo affermato per seguire l’onda dei volti “nuovi” (ormai neanche più tanto) Sorrentino e Garrone, il toscano resta l’eroe di una generazione mediana difficile da collocare.

Per di più, il suo è un cinema relativamente tradizionale, Commedia all’Italiana nell’accezione più classicista, senza quei tratti di rottura che hanno caratterizzato gli autori emersi nel 2000.

Ecco dunque che, al netto di premi e critica per lo più sempre a favore, per molti Virzì è oggi poco più che un “porto sicuro”, cui aspettarsi le solite cose e poco altro.

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L’autore resta però ben più che un mestierante della commedia d’autore: soprattutto ai primi tempi, il suo filologico confrontarsi con la linea dei vecchi maestri Risi-Monicelli-Scola (e una dozzina di altri) produsse il recupero più significativo di quella tradizione, da lui abilmente aggiornato all’era televisiva e berlusconiana.

Ovosodo è il caposaldo di partenza, tra i rarissimi cult movie locali della sua decade: per chi fosse fermo alle grandi operazioni della maturità, resta l’opera con cui imparare a conoscerlo a fondo.