Horizon Forbidden West: le prime impressioni a caldo [VIDEO]

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Le prime impressioni sul nuovo gioco della serie Horizon

Horizon Forbidden West è qui. Aloy ritorna nel nuovo gioco della saga all’esplorazione dell’ovest proibito in una nuova avventura open world dalle premesse epiche e dalle dimensioni ambiziose. Armata di lancia, arco e strumenti meccanici, oltre che di abilità e tenacia, la ragazza si trova di fronte ad un intero nuovo panorama di ostacoli, macchine, tribù ostili ed ambienti da esplorare.

Partiamo con una review a caldo, poiché di un gioco tanto ampio e complesso è impossibile fornire un’impressione completa prima di aver completato almeno una run e senza aver speso almeno qualche centinaio di ore di gioco. Ecco come si presenta Horizon Forbidden West al primo impatto.

Il gioco inizia poco dopo la fine di Horizon Zero Dawn. Ritroviamo subito Aloy, in cerca di risposte tra le vestigia del passato, mentre la Terra sembra ancora una volta avere i giorni contati. La ragazza è alla ricerca di una copia di GAIA, l’I.A. incaricata della ri-terraformazione dopo la Piaga di Faro e l’estinzione dell’umanità (qui per ripassare tutta la lore).

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Fin da subito, le tematiche escatologiche portanti del gioco sono ben evidenti; già accennate nel primo capitolo, in questa sede vengono portate a compimento narrativo aggiornadosi agli eventi degli ultimi cinque anni (nella realtà). Veniamo a conoscenza per esempio dell’esistenza di una corruzione naturale, di natura vegetale, che avvelena flora e fauna e che sembra un chiaro rimando al virus.

Il primo gameplay reveal, risalente al 2021

Un open world maturo, importante ed intrigante

Si parla poi anche di tempeste e terribili sfoghi naturali, che ricordano quelli corrispondenti al Climate Change e al Global Warming che possiamo riscontrare in tempo reale nel nostro mondo. La tematica ambientale è fondamentale fin dall’inizio e guiderà tutta la ricerca di Aloy come motivazione principale della sua missione. Per salvare l’umanità, salvare l’ambiente.

A livello di gameplay, Horizon Forbidden West riprende ed implementa immediatamente diverse dinamiche di Zero Dawn. I combattimenti con le macchine (naturalmente ce ne sono di diverse nuove, spettacolari varietà) sono più complessi e strategici; la componente platform, ispirata a saghe come Uncharted ed Assassin’s Creed, si articola in azioni atletiche più che mai spettacolari.

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Punto forte fin da subito: la caratterizzazione degli ambienti e il dettaglio delle grafiche, assolutamente impressionanti e di sicuro state-of-the-art per il 2022. Anche i movimenti facciali e i dialoghi, aspetto particolarmente criticato nel primo gioco, appaiono essere stati migliorati; così come i personaggi stessi, le possibilità di argomentazione e le sfumature caratteriali, più nitide e realistiche.

In definitiva, Horizon Forbidden West promette e fin dall’inizio mantiene. Un open world moderno, importante e maturo ma che non rinuncia ad essere appassionante, intrigante e divertente a più riprese. Il gioco dell’anno, sfidato forse solo da Elden Ring? Forse, forse no. Di certo, un titolo immacabile e assolutamente da fruire nel panorama videoludico di oggi.

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