Sanremo 2022, Luxuria attacca Zalone: “Ha deriso la comunità trans”

Parlando con AdnKronos, Vladimir Luxuria ha criticato la performance fatta da Checco Zalone al Festival di Sanremo

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Credits: WIkipedia/ Sergio D’Afflitto - Rai
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Nella seconda serata del Festival di Sanremo (qui le nostre pagelle) è stato ospite Checco Zalone che si è esibito in diversi sketch con i quali, come suo solito, ha scherzato su molti aspetti della nostra società. Uno di questi ha raccontato di una donna trans di nome Oreste e ha fatto storcere parecchi nasi nella comunità LGBTQ. Vladimir Luxuria ha infatti spiegato il suo fastidio all’AdnKronos.

Mi è sembrata intanto una performance un po’ scarsa, da Zalone ci saremmo aspettati di più. E’ anche un po’ una ripetizione, questa volta più fallita, rispetto alla canzone sugli uomini sessuali che invece aveva fatto tanto ridere. Apprezzo la finalità di condanna all’ipocrisia dei falsi moralisti, di quelli che ci cercano e poi fanno finta che non sono mai stati con noi. Però una trans si può cercare anche in un locale, in un luogo di lavoro, su un autobus non è che per avere un contatto con una trans si debba per forza andare nel vicoletto buio

Una trans brasiliana che si chiama Oreste. Lo sketch era tutto improntato sulla impossibilità e sulla ridicolizzazione del tentativo di essere femminile da parte di una trans. Tutto un mix di pomo d’Adamo, numero di scarpe 48, la rima con ‘azzo’, il fatto che un uomo che va con una trans si piega e vuole la banana: tutta una ossessione sul ridicolizzare la femminilità di una trans. Una persona in quanto trans è una potenziale prostituta o una dalla femminilità impossibile

Sarebbe un po’ come se, poiché esistono delle donne che si prostituiscono, tutte le volte che si parla di donne si deve parlare di prostitute. La prostituzione non è un reato, ovviamente, e non c’è alcun moralismo sulla prostituzione ma è un corto circuito che viene fatto troppo spesso. È come se Zalone avesse voluto fare lui, stavolta, l’ipocrita: da una parte condannare il falso perbenismo di quelli che ci condannano, dall’altro però far ridere il popolino su tutti quegli stereotipi che ci vogliono ad esempio col 48 di piedi. Vorrei dire a Checco che sono alta 1.78 e porto il 41 di piedi. Non ho neanche il pomo d’Adamo. Non sono per la censura ma rivendico il diritto alla critica di sketch che più che far ridere deridono

Cosa ne pensate? Avete apprezzato lo sketch di Zalone al Festival di Sanremo? Diteci la vostra nei commenti.

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