Michael J. Fox : “Sto bene per essere un uomo con danni cerebrali”

Parlando con AARP, Michael J. Fox ha spiegato di sentirsi bene nonostante la grave malattia che lo ha colpito ormai 30 anni fa.

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Michael J. Fox è stato intervistato da AARP Magazine che gli ha dedicato la copertina di questo mese. Per l’occasione è tornato ovviamente a parlare della sua malattia aggiornando sulle sue condizioni attuali di salute. Come noto alla star di Ritorno al Futuro (qui 15 curiosità a tema) è stato diagnosticato il Morbo di Parkinson, una malattia degenerativa a lungo termine del sistema nervoso centrale, nel 1991 e l’attore ha reso pubblica la sua diagnosi nel 1998. Nella recente chiacchierata ha spiegato di sentirsi abbastanza bene.

Sono un po’ un freak. È assurdo che sia stato così bene per così tanto tempo. La gente spesso pensa al Parkinson come a una cosa visiva, ma ciò che appare non è niente. In un certo giorno, le mie mani potrebbero tremare a malapena o potrebbero… [Agita le mani]. È quello che non puoi vedere il problema: la mancanza di un giroscopio interno, di un senso di equilibrio, di percezione periferica. Voglio dire, sto navigando su una nave in mari tempestosi nei giorni più luminosi

L’attore nella stessa intervista aveva parlato nuovamente della sua malattia, spiegando di non temere la morte.

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Per prima cosa, sono sinceramente un ragazzo felice – dice Fox. Non ho un pensiero morboso nella mia testa – non temo la morte. Assolutamente. Ma quando sono uscito attraverso per quel periodo oscuro, ho pensato a mio suocero, cche era morto e che durante la sua vita ha sempre abbracciato la gratitudine, l’accettazione e la fiduciaHo iniziato a notare cose di cui ero grato e il modo in cui le altre persone avrebbero risposto alle difficoltà con gratitudine. Ho concluso che la gratitudine rende l’ottimismo sostenibile.

E se pensi di non avere nulla per cui essere grato, continua a cercare. Perché non ricevi solo ottimismo. Non puoi aspettare che le cose vadano bene e poi essere grato per questo.Devi comportarti affinché con la gratitudine arrivi anche l’ottimismo.

Forza Michael, siamo tutti con te!