Le 8 migliori interpretazioni di Julianne Moore [LISTA]

La selezione delle 8 migliori interpretazioni di Julianne Moore, una delle attrici più amate degli ultimi 30 anni.

Julianne Moore; Il Grande Lebowski
Julianne Moore nei panni di Maude Lebowski in Il grande Lebowski
Condividi l'articolo

Julianne Moore è una delle attrici più ammirate degli ultimi 30 anni, con una carriera ormai importante alle spalle e la definitiva (se fosse necessario) consacrazione nell’olimpo dei grandi con l’Oscar vinto nel 2015 per Still Alice.

L’attrice americana ha collaborato con alcuni fra i più importanti registi della scorsa generazione, come Robert Altman, e di quella attuale, come P.T. Anderson, i fratelli Coen e molti altri, restando sempre fra il cinema mainstream e quello “indipendente”.

Abbiamo selezionato per voi 8 titoli imperdibili per celebrare il talento di Julianne Moore, fra cult, film ormai diventati classici e un paio di titoli da riscoprire.

1) America oggi, Robert Altman (1993)

America Oggi
Julianne Moore in America Oggi

America oggi rappresenta il primo grande successo per Julianne Moore, che inizia a farsi notare al grande pubblico proprio con questo film.

Il film, vincitore del Leone d’Oro a Venezia è tratto da una serie di racconti di Raymond Carver e, come da tradizione per il cinema di Altman, è un film corale, di ampio respiro, con molte storie e personaggi ad animarlo.

Come detto, si tratta del primo ruolo importante per la Moore, che otterrà la sua prima candidatura per un premio in ambito cinematografico. Un film da non perdere non solo per il contributo dell’attrice, ma anche per conoscere il cinema di uno dei geni della Nuova Hollywood, ovvero Robert Altman.

LEGGI ANCHE:  Stephen King e il cinema - parte II, dai '90 al nuovo millennio: 13 film nati dal Re dell'horror

2) Boogie Nights, Paul Thomas Anderson (1997)

Boogie Nights
Julianne Moore in Boogie Nights

Altro film imperdibile è Boogie Nights, opera seconda di uno dei maestri del cinema contemporaneo, Paul Thomas Anderson.

Si tratta nuovamente di un film corale, come molti dei primi film di Anderson (non a caso accostato al cinema di Altman) dedicato al mondo del porno degli anni ’70. La Moore interpreta una pornostar in difficoltà con la droga, in una delle sue migliori interpretazioni di sempre.

Boogie Nights regalerà all’attrice americana la prima candidatura agli Oscar, anche se, per vincerlo finalmente, dovrà attendere ancora parecchio.

La Moore parteciperà anche al successivo film del regista, ovvero lo splendido Magnolia, altro film imperdibile che confermerà il genio creativo di Anderson.

3) Il grande Lebowski, Joel Coen (1998)

Julianne Moore; Il grande Lebowski
Julianne Moore in Il grande Lebowski

Il Grande Lebowski è forse uno dei film che meglio rappresenta la definizione di cult movie. Il film dei fratelli Coen, dopo l’insuccesso iniziale, è diventato oggetto di culto fra i cinefili di tutto il mondo.

LEGGI ANCHE:  Suburbicon, i fratelli Coen e George Clooney di nuovo insieme per un progetto dark

Merito di questo amore, oltre alla strampalata sceneggiatura, sono anche le interpretazione ed i meravigliosi personaggi che lo animano, fra cui Maude Lebowski, figlia del ricco signor Lebowski ed eclettica artista, interpretata ovviamente dalla Moore.

Ancora oggi il personaggio di Maude è, molto probabilmente, uno dei più ricordati nella carriera dell’attrice dagli appassionati di cinema ed ha rappresentato la sua unica collaborazione con i Coen.

4) Fine di una storia, Neil Jordan (1999)

Julianne Moore; Ralph Fiennes; Fine di una storia
Julianne Moore e Ralph Fiennes in Fine di una storia

L’anno successivo Julianne Moore è la protagonista in Fine di una storia di Neil Jordan, condividendo la scena con Ralph Fiennes.

La Moore interpreta il ruolo di una donna divisa fra il matrimonio ed una relazione extraconiugale, avuta durante la Seconda Guerra Mondiale. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Graham Greene.

L’attrice è in evidente periodo di grazia (che continuerà nei successivi film) in coppia con Fiennes, donando nuovamente una prestazione esemplare che le vale la seconda candidatura all’Oscar, che mancherà però nuovamente.